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Moncalieri, la Chiesa che viene dalla Transilvania

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Un evento apripista, una novità assoluta.

Viene dalla regione romena del Maramures la nuova casa degli ortodossi di Torino e Provincia, la cui inaugurazione è attesa a settimane, forse a giorni.

Moncalieri, la Chiesa che viene dalla Transilvania

Il Maramures è una regione molto conosciuta fra gli esperti, dato che le chiese che arrivano da li sono un bene tutelato dall’Unesco.

La struttura è espressione della volontà della comunità romena, tra le più numerose di tutto il Piemonte dopo quella marocchina, e Padre Marius, futuro di Moncalieri.  Lo scorso anno il Comune ha concesso il diritto di superficie di un’area di circa 2.500 mq, un’area abbandonata da anni, in una città che fra l’altro vanta altri casi di comunità religiose non cattoliche numerose, come quella islamica.

Restando a quella romena, i numeri sono imponenti: 3.350, a Moncalieri, cui aggiungere 1.900 a Nichelino, altri 6 mila nei quartieri a sud di Torino.

Moncalieri, la Chiesa che viene dalla Transilvania

Inoltre, cosa di non poco conto, la chiesa romena permette di riqualificare un’area in disuso da un trentennio.

Il progetto è ambizioso: per un costo di 60 mila euro circa, nel giro di qualche mese è sorto un vero e proprio centro di culto, con parrocchia, sagrato, altare estivo e casa parrocchiale con la sua corte.

Lo stile: è quello tipico delle chiese patrimonio Unesco, con pronaos, naos e altare, un piccolo portico e un campanile, di legno, alto 25 metri.

La parrocchia è intitolata ai quaranta martiri di Sebaste, un gruppo di soldati romani martirizzati per la loro fede cristiana nell’anno 320.

Infine una chicca: di parrocchie come quella appena sorta a Moncalieri ce ne sono cinque, nel mondo: in Venezuela, Francia, Svezia, Cipro, e a Ginevra in Svizzera.

A.Bes.

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