A Prarostino: il Museo della Viticoltura

Una piccola realtà di antica tradizione vitivinicola, presente sul territorio del pinerolese e non lontano da Torino, è sicuramente il comune di Prarostino.
Questo minuscolo paesino a quasi 800 metri di altitudine, ubicato tra la Val Pellice e la Val Chisone, viene definito la Conca Verde del Pinerolese e data la sua buona esposizione al sole si coltivano le uve di Bonarda, Nebbiolo e alcuni uvaggi a bacca bianca, che danno vita al tipico vino rosso DOC detto Prüstin. Bisogna però sottolineare che oltre a questi uvaggi sono anche presenti il Doux d’Henry e la Freisa.
Da un punto di vista storico, Prarostino vanta documenti che fanno risalire la coltivazione delle uve già al Medioevo, per la precisione al 1064. Altri documenti attestano che nel 1285, i Conti di Miradolo censivano annualmente i vigneti di Prarostino. Si può affermare che a metà del XIX secolo la maggior parte delle persone residenti a Prarostino era occupata nel settore vitivinicolo.
Purtroppo l’avvento dell’industrializzazione, avvenuta prevalentemente nel secondo dopoguerra, ha fatto sì che questo settore perdesse d’importanza e di conseguenza negli ultimi decenni si è andati incontro ad una perdita delle tradizioni legate all’economia rurale.

Tuttavia per ovviare a questo, a partire dagli anni Ottanta nascono progetti ed iniziative atti a salvaguardare ciò che si stava perdendo. Con tali intenti nasce nel 1987 il Museo della Viticoltura di Prarostino, in quanto la viticoltura in questo piccolo Comune rappresenta una delle massime espressioni del settore agricolo.
L’iniziativa trae origine dall’esigenza da parte del Comune di Prarostino e della Comunità Montana di raccogliere in un luogo fisico le testimonianze della viticoltura della zona. A tal fine, all’interno di un locale messo a disposizione dal Comune, è stata destinata una sala nella quale è stato costruito un percorso ideale sul ciclo di lavorazione dell’uva attraverso l’esposizione di foto, uvaggi, reperti e attrezzi, con particolare attenzione volta alla civiltà contadina di ieri e di oggi.
Nel 2002, il museo ha subito un rinnovamento, con l’ammodernamento dei locali, l’aggiunta di nuovi oggetti e attrezzature donati dalla comunità locale, e la creazione di un nuovo locale volto a simulare una cantina. Inoltre i pannelli didascalici presenti all’interno del museo mettono in luce il legame storico di Prarostino con la vite. Questa particolare realtà offre ascolaresche e turisti uno spaccato importante della storia e delle tradizioni locali.
Clara Lanza