Grigliate e pic-nic, una moda sempre attuale
Da Alessandro Maldera
Agosto 13, 2013
Le grigliate sono un appuntamento fisso per ogni uomo che si rispetti.
In campagna, montagna, collina o terrazzino di 2 metri per 1, è la bella stagione a portarci quella voglia di costine alla brace, salsicce sfrigolanti e verdure grigliate.
Non tutti hanno però un giardino abbastanza grande per allestire il tutto o i soldi per caricare moglie, figli, cane e vivande in macchina e partire alla volta di una delle centinaia di aree attrezzate dell’arco alpino.
Certo, la pigrizia dell’uomo medio italiano gioca anch’essa a sfavore di questa scelta e l’unica opportunità rimasta sembra quella di armarsi si canottiera (già provvista di regolari macchie di unto), forchettone e santa pazienza e trasformare il proprio balcone in uno di quei camioncini che si incontrano di notte agli angoli delle vie.
Non saranno contenti i vicini del piano di sopra che, tra il fumo dei tomini allo speck e le esalazioni della birra, vivranno un pomeriggio d’inferno e si lamenteranno immancabilmente con il vostro amministratore.
La soluzione, in realtà, è molto più semplice di quanto sembri: i parchi cittadini.
La Pellerina, la Colletta, la Mandria e persino il Ruffini o il Valentino sono posti ideali per ospitare le vostre scampagnate.
Non in tutti si potrà accendere un barbecue, né si troveranno aree già predisposte a questo scopo, ma una semplice tovaglia a quadrettoni bianchi e rossi, un cestino con i panini e un bottiglione di vino potranno tranquillamente supplire alla mancanza di braciole e affini.
L’idea non è certo nuova e anzi negli ultimi anni i cosiddetti “merenderos” hanno invaso le aree verdi di Torino.
Le comunità sudamericane, rumene o albanesi ne hanno fatto un culto e, dai primi caldi ad autunno inoltrato, l’assalto domenicale in questi luoghi è pressoché sicuro.
Anche i torinesi stanno riscoprendo la buona abitudine della gita “fuoriporta” (per così dire, dato che spesso ci si sposta di appena qualche chilometro all’interno del quartiere) e numerosi saranno coloro che griglieranno a più non posso in un giardino o parco pubblico.
Il rovescio della medaglia è dato, purtroppo, dai rifiuti che immancabilmente vengono lasciati colpevolmente a terra al momento di tornare a casa.
E così i nostri splendidi polmoni verdi in riva al Po vengono spesso ridotti ad immondezzaio con bottiglie, contenitori in plastica o polistirolo, tovaglioli e buste nere sparsi sulle aiuole dove dovrebbero poi giocare cani e bambini.
Il pic-nic è sacrosanto, ma altrettanto deve essere il rispetto per l’ambiente e per la nostra città.
Marco Parella
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende
Articoli correlati
GTT: a Torino mancano 180 autisti e controllori sui mezzi pubblici
Settembre 20, 2024