“Giro d’Italia run”: 24 ore e 218 km di corsa al Ruffini

Correre per 24 ore consecutive, roba da pazzi?
Certamente sì, ma anche “roba” da grandi atleti. Sono i cosiddetti ultramaratoneti, gli amanti delle lunghissime distanze.
Runner che si cimentano nelle 100 chilometri, nelle gare a tappe e nelle maratone nel deserto.
Il parco Ruffini col deserto non ha nulla in comune, non può certo offrire le emozioni e le sensazioni delle dune e della secca vegetazione.
Ma un pregio questo parco torinese ce l’ha: diffonde la passione per lo sport, soprattutto il podismo. Lo promuove, lo vive, lo esalta. Lo stadio Primo Nebbiolo proprio al centro diventa un simbolo e quell’anello di due chilometri omologato dalla Fidal, un vanto.
E così domenica 15 aprile si è corsa l’ennesima gara al parco Ruffini.
L’ennesima organizzata da quella splendida realtà che si chiama Giro d’Italia Run, presieduta dal recordman di maratone e ultra Enzo Caporaso. La gara prende il nome di 24 Ore di Torino: quella roba per pazzi, appunto.
Sotto una pioggia battente, dalle 10 di sabato mattina fino al mattino seguente, è stato il tedesco Jens Hilpert ad aggiudicarsi la corsa percorrendo la bellezza di 218 chilometri. Che vuol dire oltre 5 maratone consecutive, oppure la distanza che separa Torino da Parma.
Il tutto in 24 ore, sotto l’acqua, su un anello sempre uguale da ripetere per “infinite volte”! Sul podio con il tedesco sono saliti Eugenio Cornolti e Piercarlo Canta.
La regna fra le donne è stata Giancarla Agostini del Gruppo città di Genova, che ha percorso la bellezza di 163 chilometri.
Alle sue spalle si sono piazzate Gabriella Cipriano e Marinella Satta.
Al parco Ruffini è stato dunque un week end di grande sport, di tanti chilometri macinati. Un fine settimana dove dei super atleti, non pagati per correre, hanno messo in mostra tutta la loro resistenza e il loro talento. E Torino ha messo in mostra ancora una volta tutta la sua anima sportiva, proponendo una gara che…è davvero una roba da pazzi!
Marco Ceste