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+Pula nel posto! Quando il rap underground arriva al grande pubblico

Da Alessandro Maldera

Gennaio 30, 2012

Pula+ è uno di quei molti talenti cresciuti all’ombra della Mole Antonelliana, uno di quelli che da anni, incarnando il miglior spirito torinese, lavora senza sosta per fare musica cercando sempre di migliorarsi.

Molti si sono avvicinati a questo artista di recente, grazie anche all’attenzione che ha saputo suscitare in personaggi del calibro di Fabri Fibra, ma i più attenti avranno notato che, pur essendo piuttosto giovane, Pula+ calca le scene da più di 10 anni.

Ora, dopo molti sforzi e impegno costante, uscirà nei negozi il 21 Febbraio “Di niente e di nessuno”, pubblicato da Tutti Santi / Universal. Facciamo due parole con questo rapper per capire meglio cosa gli passa per la testa.

Ciao Pula, grazie per aver concesso a Mole 24 questa intervista. Come stai? Questo è un ottimo periodo per te, raccontaci un po’ come girano le cose.
< È il classico momento caldo, per qualcuno sono i preparativi del matrimonio, per altri i preparativi per un grande viaggio. Io sto pensando solo al disco, perché per fare un disco non basta andare a registrare i pezzi. C’è molto da pensare prima e molto da pensare dopo averlo registrato. E io sono un maniaco dei progetti, mi piacciono in ogni sfaccettatura, anche nelle difficoltà.>

Di niente e di nessuno: descrivi cosa ci dobbiamo aspettare?
<Il miglior disco per chi lo ascolta e il peggior disco da fare! Perché è un disco nato da una scelta forte, dalla quale non si può più tornare indietro, con questo intendo “il peggiore disco da fare”. Mi sono messo a nudo in questo disco, da questo momento in poi potrò anche comprarmi la giacca più bella del mondo, ma quando la indosserò la gente mi avrà già visto nudo, quindi servirà a poco.
Ma sentivo il bisogno di riportare a galla l’I Don’t give a fuck…un concetto basilare nel rap e nell’arte in genere.Per me è fondamentale fregarmene di qualsiasi cosa nel momento in cui inizio a scrivere. E quando dico fregarmene di qualsiasi cosa, intendo anche di me stesso.“Di Niente E Di Nessuno” deriva da questo: non me ne frega di niente e di nessuno perché non sono niente e nessuno. È un grido>.

+Pula nel posto! Quando il rap underground arriva al grande pubblico
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Tu sei cresciuto tra le jam e l’underground, come ti senti ad essere arrivato al grande pubblico? Sei carico o il senso di responsabilità è un dannato guastafeste?
<No, sono arrivato al pubblico crescendo con lui, non posso aver paura proprio ora che sono accettato. Questo è invece il momento di festeggiare>.

Parlaci dei tuoi esordi, prima con i Ragazzi’n Gamba e poi la Da Giantz crew. Quanto è cambiato Pula+ da allora e come è cambiata la nostra città a livello musicale?
<Un tempo Torino era molto più chiusa, ora della sua chiusura è rimasta solo un’affascinante riservatezza; ultimamente si collabora più facilmente in città, la scena musicale non fa distinzioni tra i generi. Torino è sempre stata una colonna portante della musica italiana. Dell’underground che esce dalle cantine per andare sui palchi prestigiosi. A Torino è impossibile fare successo senza passare attraverso i suoi canali, i suoi locali, la sua vita underground. Torino non ti regala nulla, ma non ti abbandona>.

Frustrazione, malcontento, paranoia, disillusione: spesso tratti questi temi in una scena che punta sempre più su “lustrini e paiettes” e sull’autoesaltazione. Come mai questo bisogno di andare controcorrente?
<Come sopra, il mio non è un bisogno di andare controcorrente a prescindere. Mi ci ritrovo, controcorrente. Non vedrei utilità nel fare musica diversa da come la faccio. La musica non può servire solo a chi l’ascolta, deve necessariamente servire anche a chi la fa. Solo così si crea una giusta alchimia. In questo senso la musica mi aiuta, mi libera. Chi ascolta avverte questa sincerità, questo bisogno e lo fa suo. Non sono interessato alle paiettes o a chi ce l’ha più lungo. Da adolescente avevo trovato un metodo per abbordare con le ragazze: dicevo loro che avevo il pene piccolo, per la curiosità volevano provare. In ogni caso non ne sarebbero uscite deluse, non trovi? Ahahhaha>.

Nella scorsa intervista abbiamo chiesto a Kiffa di nominare tre realtà musicali torinesi che meritano attenzione secondo lui. Al primo posto ha messo Pula+. Ora lo chiedo a te, escluso il tuo amico e collega, quali ascolti ci consigli?
Escludendo Kiffa, ti nomino Levante, una cantautrice torinese di altissimo livello e di una finezza più unica che rara di questi tempi. Tornando al rap, voglio nominarti Canuto Blanco, il mio socio di una vita che sta per uscire con il suo disco che ho già ascoltato. Un lavoro, nero, coraggioso. Attenti anche a Yota, verrà in giro con me nel tour, inizia il tour facendomi le doppie, secondo me finirà a ruoli invertiti… [ride]

Prima di “Di niente e di nessuno” hai sfornato ben due street album in download gratuito nel giro di un anno. Oltre a dire due parole su questi prodotti, spiegaci una cosa: come fai a essere così produttivo? La notte dormi? Non farci preoccupare Pula…

<La notte non dormo, a volte dormo la mattina però. Che bello svegliarsi e pranzare…>

+Pula nel posto! Quando il rap underground arriva al grande pubblico

C’è qualcosa che Pula+ non rifarebbe musicalmente? Confessa…
<No, amo tutto quello che ho fatto. Non rifarei niente, perché sarebbe noioso, ma non cancello nulla>.
Tu sei un artista che cura anche moltissimo i videoclip dei suoi brani, come ad esempio Lo Schifo, Nervoso, Disco Punk, ecc.. Quanto è importante oggi offrire un prodotto video di qualità e originale allo stesso tempo?
<È importantissimo, ma ti dico la verità, li curo in primis per me. Io amo il campo dei videoclip, come qualsiasi cosa graviti attorno alla musica. In più Bearig Video (la casa di produzione che mi cura i video) è il top per me. Per cui si tende a fare sempre il massimo. Non so se la gente coglie queste nostre attenzioni, ma sicuramente coglie l’energia generale che mettiamo nei nostri progetti. Come per i video, così per le foto, per le grafiche. Per me è tutto fondamentale, fa tutto parte di un unico quadro>.
Chiudiamo ancora parlando del tuo album in uscita, visto che essendo un ottimo prodotto, ci teniamo a promuoverlo. Hai 3 parole per descriverlo ai lettori di Mole 24.
<Sì: il mio disco è Carne al sangue. È una grande risata, un grande pianto. Il pianto sincero non si giudica, si vive, si ascolta. Hai mai giudicato un uomo per come piange? Questa è la forza della sincerità, secondo me>.

Grazie Pula, è stato un piacere fare questa chiacchierata con te! Dicci ancora quando possiamo vederti dal vivo e poi ti lascio andare, visto che conoscendoti starai già scrivendo il prossimo album!

<Il 21 Febbraio (il giorno in cui uscirà il disco) inizierò a pensare al disco nuovo. Ora sono Niente E Nessuno. Grazie a voi>.

Michele Albera

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende