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Intervento senza trasfusioni al Maria Pia Hospital di Torino

Da Alessandro Maldera

Giugno 13, 2024

Nella città di Torino, un caso clinico straordinario ha messo alla prova l’abilità e l’innovazione dell’équipe medica del Maria Pia Hospital. Alessandro, un giovane ligure di 26 anni, è nato con la Tetralogia di Fallot, una rara e complessa cardiopatia congenita che comporta la coesistenza di quattro gravi anomalie cardiache. Queste anomalie ostacolano il flusso di sangue ossigenato verso il corpo, compromettendo gravemente il funzionamento del cuore.

Quadro clinico complesso

La Tetralogia di Fallot è caratterizzata da un difetto interatriale, un’aorta che cavalca entrambi i ventricoli, una dilatazione del ventricolo destro e un restringimento delle valvole e dei vasi polmonari. Questa combinazione di difetti rende la condizione particolarmente impegnativa da gestire, richiedendo interventi chirurgici correttivi fin dalla tenera età.

Sfide e determinazione

Alessandro ha affrontato questa sfida sin dalla nascita, sottoponendosi al primo intervento chirurgico a soli 3 mesi di vita. A 15 anni, è stato necessario un secondo intervento per l’inserimento di una protesi valvolare polmonare biologica. Tuttavia, come spesso accade con questo tipo di protesi, nel corso degli anni si è verificata una degenerazione severa, rendendo indispensabile un ulteriore intervento correttivo.

La scelta di evitare le trasfusioni di sangue

In questo contesto, Alessandro ha preso una decisione coraggiosa e determinata: evitare qualsiasi trasfusione di sangue durante l’intervento chirurgico. Questa scelta, dettata da motivi personali o religiosi, ha comportato il rifiuto da parte di diverse strutture ospedaliere, che non erano in grado di garantire un intervento senza trasfusioni.

Il Maria Pia Hospital: centro di Eccellenza per la Chirurgia “Bloodless”

Fortunatamente, il Maria Pia Hospital di Torino è un centro di riferimento nazionale per la chirurgia “bloodless”, ovvero “senza sangue”. Questa tecnica innovativa consente di ridurre al minimo le trasfusioni di sangue durante gli interventi chirurgici, ottimizzando l’uso delle risorse ematiche del paziente stesso.

L’Équipe di Cardiochirurgia e la preparazione meticolosa

Guidata dal dottor Mauro Del Giglio, l’équipe di Cardiochirurgia del Maria Pia Hospital ha accettato la sfida di operare Alessandro senza trasfusioni. Dopo un’attenta valutazione del rischio e l’esclusione di procedure percutanee, i medici hanno messo a punto un intervento “open” (a cielo aperto) che avrebbe minimizzato il sanguinamento intraoperatorio e la conseguente necessità di trasfusioni.

La preparazione del paziente è stata una fase cruciale. I livelli di emoglobina preoperatori sono stati innalzati a livelli ottimali attraverso una stimolazione midollare per la produzione accelerata di globuli rossi. Inoltre, è stato attuato un rigoroso protocollo di recupero del sangue del paziente durante l’intervento stesso.

Un Intervento complesso e innovativo

L’intervento chirurgico è stato particolarmente complesso. L’équipe medica ha rimosso la vecchia protesi danneggiata, ha ricostruito l’arteria polmonare e la via di efflusso del ventricolo destro utilizzando patch di pericardio, e infine ha impiantato una nuova protesi valvolare biologica di calibro adeguato per Alessandro.

La scelta di una protesi biologica è stata strategica. In un paziente giovane come Alessandro, questa soluzione offre una durata molto lunga, e quando necessiterà di essere sostituita, sarà possibile effettuare un impianto sostitutivo per via percutanea, evitando un’ulteriore chirurgia “open”.

Un Recupero Rapido e un Futuro Promettente

Dopo soli 7 giorni di degenza, Alessandro è stato dimesso con una buona condizione cardiaca. Il suo recupero è stato rapido, grazie alla tecnica “bloodless” che ha permesso di evitare le trasfusioni e le relative complicazioni.

Con voce tranquilla e determinata, Alessandro ha espresso la sua gratitudine verso l’équipe del Maria Pia Hospital, definendoli “professionisti straordinari, competenti e generosi” che hanno studiato un intervento su misura per il suo caso clinico. Ora, può guardare al futuro con ottimismo, sperando di tornare presto alla sua vita di sempre.

Chirurgia “Bloodless”

La tecnica “bloodless” rappresenta un’innovazione significativa nel campo della chirurgia cardiaca. Raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute, questa metodologia consente di ridurre al minimo le trasfusioni di sangue, favorendo un recupero post-operatorio più rapido e riducendo i rischi associati alle trasfusioni stesse.

Negli ultimi anni, i protocolli di risparmio del sangue (noti come “Patient Blood Management”) sono stati ulteriormente perfezionati, portando alla necessità di trasfusioni solo in un caso su tre. Questa casistica diventa ancora più rilevante grazie all’expertise del team chirurgico del Maria Pia Hospital, che è in grado di valutare e accettare interventi sempre più complessi utilizzando la tecnica “bloodless”.

Conclusioni

L’intervento senza trasfusioni di sangue eseguito a Torino su Alessandro rappresenta un trionfo dell’innovazione medica e della determinazione umana. Grazie alla competenza e all’impegno dell’équipe del Maria Pia Hospital, è stato possibile superare ostacoli apparentemente insormontabili e offrire a un giovane paziente una nuova opportunità di vita.

Questo caso clinico dimostra come la medicina possa continuare a evolversi, abbracciando tecniche all’avanguardia e adattandosi alle esigenze individuali dei pazienti. È un esempio di come la collaborazione interdisciplinare, l’apertura all’innovazione e il rispetto per le scelte personali possano portare a risultati straordinari.

L’intervento “senza sangue” di Torino non solo ha cambiato la vita di Alessandro, ma ha anche aperto la strada a nuove possibilità nella chirurgia cardiaca, offrendo speranza a coloro che affrontano sfide simili. È un’ispirazione per i professionisti del settore medico e un promemoria dell’importanza di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, ma di continuare a cercare soluzioni innovative e rispettose delle esigenze dei pazienti.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende