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Reddito di Cittadinanza: la truffa degli stranieri mai stati in Italia

Da Alessandro Maldera

Aprile 18, 2024

Il sistema del reddito di cittadinanza è stato creato per aiutare i cittadini italiani in situazioni di difficoltà economica. Tuttavia, un recente scandalo ha messo in luce come questo sistema possa essere sfruttato a fini fraudolenti. Più di 300 cittadini stranieri, mai visti in Italia, sono stati scoperti a ricevere indebitamente il reddito di cittadinanza.

La scoperta della truffa

L’indagine su questa truffa è iniziata nel 2022 grazie all’opera del primo nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza di Torino, sotto il coordinamento del pubblico ministero Giovanni Caspani e della procuratrice Enrica Gabetta. Gli inquirenti hanno scoperto che più di 300 cittadini stranieri, principalmente romeni, risultavano residenti in un indirizzo di Torino frequentato dai senzatetto o fornivano indirizzi falsi.

Requisiti non soddisfatti

Questi stranieri non avevano mai messo piede in Italia e quindi non soddisfacevano i requisiti necessari per ottenere il reddito di cittadinanza. Uno dei requisiti fondamentali è infatti quello di dimostrare una residenza nel Paese per almeno dieci anni. Questi individui, tuttavia, avevano fornito documenti falsi o erano riusciti a far credere di essere senza fissa dimora.

La condanna dei responsabili

Nel processo che ha seguito l’indagine, sono stati condannati la titolare del Caf e il suo marito, accusati di essere i responsabili di questa truffa milionaria. La donna è stata condannata a 4 anni e 6 mesi di carcere, mentre il marito ha ricevuto una condanna di 2 anni e 9 mesi. Altri nove imputati risultano irreperibili e la loro posizione è stata stralciata dal processo.

La filiera illecita

La truffa reddito cittadinanza stranieri è stata possibile grazie alla titolare del Caf era al vertice di una “organizzata filiera illecita” assegnando il reddito a chi non ne avevano diritto. Questi individui si spacciavano per senza fissa dimora o beneficiari di protezione internazionale, e per questo risultavano residenti nella Casa Comunale di Torino. Si stima che la truffa abbia coinvolto oltre 3.000 pratiche sospette.

La corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio

Nel processo sono state contestate varie accuse, tra cui anche quella di “corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio”. Secondo le indagini, la titolare del Caf avrebbe richiesto pagamenti per rilasciare le pratiche ai beneficiari. Nonostante abbia negato questa accusa, sono emerse testimonianze che parlano di versamenti di 25 euro per ogni pratica. È importante sottolineare che la normativa non prevede alcun compenso o tessera per i Caf che si occupano del reddito di cittadinanza.

L’ammontare della truffa reddito cittadinanza stranieri

Le prime indagini delle Fiamme Gialle hanno stimato che l’ammontare complessivo della truffa sfiorava i 1,4 milioni di euro. Questi soldi sono stati “dirottati” dalle tasche di persone povere e disoccupate verso romeni e senegalesi che non ne avevano diritto. È un danno non solo economico, ma anche morale, perché queste risorse avrebbero potuto essere utilizzate per aiutare persone realmente bisognose.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende