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I detenuti saranno coinvolti nella raccolta dei rifiuti a Torino

Da Alessandro Maldera

Settembre 26, 2023

Coinvolgere i detenuti del carcere Lorusso-Cutugno in lavori di pubblica utilità. E’ questa la proposta, approvata dal Consiglio Comunale di Torino, che consentirà ai detenuti di svolgere attività di raccolta rifiuti per contribuire alla pulizia delle strade e alla salvaguardia dell’ambiente. Questa iniziativa non solo fornirà un’opportunità di lavoro per i chi è dietro le sbarre, ma promuoverà anche il loro reinserimento sociale e ridurrà il rischio di recidiva.

L’iniziativa di collaborazione

La collaborazione tra la Città di Torino, il carcere cittadino e l’azienda di gestione dei rifiuti Amiat rende possibile l’attuazione di questo progetto. La mozione, presentata dal consigliere Simone Fissolo del partito Moderati, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale.

Lavoro come strumento di rieducazione

L’obiettivo principale di questa iniziativa è fornire ai detenuti un’opportunità di rieducazione e reinserimento sociale attraverso il lavoro. Secondo i promotori del progetto, l’occupazione può essere uno strumento efficace per favorire la rieducazione e ridurre il rischio di recidiva. Attualmente, a Torino, il tasso di recidiva raggiunge il 70%, e questa iniziativa mira a ridurre significativamente questo numero.

Benefici per i detenuti e la società

Sono numerosi vantaggi sia per i carcerati, sia per la società nel suo insieme. Per i detenuti, questa opportunità di lavoro rappresenta una possibilità di riscatto e di recupero delle proprie capacità. Inoltre, lavorando all’aperto e interagendo con la comunità, i detenuti possono sviluppare nuove competenze sociali ed esperienze di vita che li aiuteranno nel loro percorso di rieducazione e reintegrazione.

Dal punto di vista della società la raccolta rifiuti contribuisce alla pulizia delle strade e alla salvaguardia dell’ambiente. La presenza dei detenuti nelle strade può anche svolgere un ruolo deterrente nei confronti di atti di vandalismo e abbandono di rifiuti, contribuendo così a migliorare la qualità della vita nella città.

Un percorso già sperimentato

Va sottolineato che questa non è la prima volta che si sperimenta un progetto del genere a Torino. In passato sono già state realizzate iniziative simili, che hanno dimostrato di essere efficaci nel favorire il reinserimento sociale dei carcerati. Questo nuovo progetto, basato su esperienze precedenti, mira a migliorare ed espandere tali risultati positivi.

La visione dei promotori

Il carcere non solo come una struttura punitiva, ma anche come un luogo in cui favorire la rieducazione e il reinserimento sociale dei detenuti. E’ questa la visione, che si basa sul principio che le pene dovrebbero sempre tendere alla rieducazione, alla base della proposta di Palazzo Civico. Un documento che ha ricevuto un ampio consenso all’interno della comunità torinese. I cittadini riconoscono il valore di questa iniziativa nel promuovere il reinserimento sociale dei detenuti e nel migliorare la vivibilità della città.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende