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Pinerolo, indagato il parroco per appropriazione indebita

Da Asja D'arcangelo

Gennaio 30, 2023

Quello che si sono trovati davanti gli investigatori è l’ennesimo caso di appropriazione indebita. Secondo le indagini, infatti, parroco di Pinerolo si sarebbe intascato nel corso degli anni oltre mezzo milione di euro.

Indagato il parroco di Pinerolo: l’accusa è appropriazione indebita

Gli inquirenti hanno accusato il parroco della chiesa di Pinerolo in seguito ai risultati emersi da un‘indagine della Guardia di Finanza durata due anni. Le accuse, che sono state mosse al Don della chiesa di Santa Maria di Fatima, sono di circonvenzione d’incapace e appropriazione indebita.

L’avvocato di Don Paolo Bianciotto, Simone Chiappori, in difesa del suo cliente, sostiene invece che le accuse siano infondate. Infatti, i soldi in questione non figurerebbero in alcun modo sul conto del parroco che, anzi, avrebbe ben poco denaro in banca. La causa di così pochi risparmi sarebbe da imputare, secondo il suo legale, alla rinomata bontà del parroco, sempre pronto ad aiutare i bisognosi.

Ecco cosa è emerso dalle indagini sul parroco di Pinerolo

Le Fiamme Gialle, coordinate dal pm Francesco Pelosi, sono partite da alcuni movimenti sospetti di denaro, registrati sui conti di due parrocchiane.

Le due donne, fragili e anziane, sarebbero, secondo gli inquirenti, diventate succubi del parroco. Una delle due, giudicata dal pm incapace di intendere e volere, avrebbe destinato al parroco i proventi della vendita di un immobile di sua proprietà. L’appartamento, avrebbe avuto un valore di oltre 100 mila euro, che il parroco si sarebbe intascato.

L’accusa contesta anche l’appropriazione indebita di un lascito testamentario destinato alla nuova scuola Mauriziana di Torre Pellice, della quale il parroco è stato presidente. Il sospetto è che il parroco abbia investito una parte dei soldi in un hotel di Pragelato, che l’uomo ha in gestione,

In tutto le accuse parlano di circa mezzo milione di euro sottratti dal parroco. Il suo legale, però, dichiara che l’uomo avrebbe già restituito, sul conto della scuola Mauriziana, parte della somma.

La difesa del parroco

L’avvocato del parroco sta ancora cercando di ricostruire le accuse, anche perché al momento l’unica cosa che il suo cliente ha ricevuto è un decreto di sequestro del denaro sui suoi conti.

I soldi rubati, però, non sarebbero da cercare sui conti del prete, che contengono solo qualche migliaio di euro, e neanche tra le sue proprietà, dato che non ne ha di nuove. Per questo, secondo il legale, la ricostruzione del pm e delle Fiamme Gialle appare totalmente inesatta. Il parroco sostiene di aver utilizzato i soldi mancanti per opere di bene e per la parrocchia.

L’obiettivo, al momento, è cercare di dimostrare se le parole di Bianciotto siano vere o meno. L’ipotesi è che la confusione si sia generata da una cattiva gestione della contabilità, che da sempre ha caratterizzato l’operato del prete. Il suo legale, intanto, ha dichiarato che la prima tappa per chiarire la vicenda sarà quella di controllare i conti della parrocchia, assieme alla supervisione di un revisore dei conti o di un commercialista.

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.