Cronaca di Torino

Via Roma: i tombini trasformati in deposito dai senza tetto

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Sono in aumento i clochard a Torino, una presenza silenziosa, ma che non sfugge agli occhi dei torinesi.

Camminando per le vie del Centro storico e delle stazioni di Torino ci si imbatte in centinaia di senza tetto. Un popolo di invisibili accampati, al calar del sole, sotto i lunghi portici che dalla stazione Porta Nuova collegano Palazzo Reale.

La crisi economica iniziata con la pandemia Covid-19 e quella attuale legata alla guerra iniziata dalla Russia hanno fatto aumentare il numero di persone in grave difficoltà. Uomini e donne che, per lo più, non possono permettersi un tetto sopra la testa.

Portici, anfratti, giacigli di fortuna diventano di notte la loro “casa”.

Sono circa un migliaio i clochard presenti a Torino.

I dormitori della città accolgono solo una piccola parte di chi è rimasto senza una dimora. I senza tetto preferiscono non rivolgersi alle strutture comunali soprattutto duranti i mesi caldi dell’anno, preferendo riposare in strada. Anche se c’è chi che sostiene che il numero dei letti nelle case di accoglienza non siano adeguati ad accogliere tutti coloro che ne fanno richiesta. Tesi sostenuta da Palazzo Civico.

Strade che, quindi, all’occorrenza diventano anche i depositi in cui collocare i pochi averi posseduti. Un nascondiglio sicuro in cui nascondere oggetti personalei coperte e materassini da utilizzare la notte.

I tombini della centralissima via Roma, la strada del lusso, all’occorrenza diventano così dei depositi.

Un forziere non solo per proteggersi da furti di malintenzionati, ma anche dall’arrivo dei vigili urbani. Dopo i fatti di febbraio 2021, quando agenti della polizia municipale sono intervenuti per mandare via i clochard dal centro storico, buttando anche le loro coperte, sono numerosi i senza tetto che hanno paura di perdere quel poco che hanno. Una grata mancante o una chiusura allentata posso così diventare un aiuto per chi non ha praticamente niente.

Una situazione difficile, ma destinata a precipitare con l’arrivo dell’inverno. Si spera che proseguano le politiche di integrazione comunale e che tutti i clochard non siano al freddo le fredde notti che stanno avvicinandosi

Video del nostro lettore Emanuele “Lele” N.

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