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Consumi di energia in Piemonte: il 28% arriva da fonti rinnovabili

Da Alessandro Maldera

Dicembre 20, 2021

In Italia il Piemonte è sul podio per l’uso delle energie rinnovabili, un impegno concreto che la regione punta a consolidare entro il 2030 per tutelare le aree verdi di Langhe, Roero e Monferrato che, oltre a essere patrimonio indiscusso dell’eccellenza italiana nel mondo, contribuiscono in modo sostanziale a mitigare gli effetti di degrado, inquinamento e impatto ambientale prodotti dalle attività dell’uomo.

Energie rinnovabili e risparmio energetico

Dopo oltre trecento ore di negoziati, con annessi “tempi supplementari”, si è conclusa la ventiseiesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite tenutasi a Glasgow dal 31 ottobre al 13 novembre 2021. Durante le negoziazioni diplomatiche è emerso come la sostenibilità ambientale non sia più una scelta ma un vero e proprio dovere morale che deve essere condiviso dalla collettività.

Adottare atteggiamenti sostenibili nella propria quotidianità, dallo spostarsi a piedi o in bici, al ridurre i consumi energetici in casa anche quando si fanno le pulizie per far tornare tutto lucido e pulito, non solo permette di risparmiare sulle bollette, ma rappresenta un modo per ridurre la propria impronta ambientale e salvaguardare il Pianeta.

Un grande aiuto, in questo senso, arriva proprio dalle energie rinnovabili, che al momento rappresentano un’alternativa pulita, sicura e potenzialmente infinita ai tradizionali combustibili fossili, perché provengono da fonti non soggette a esaurimento, come il vento e il sole.

In Italia, tra le regioni che si sono particolarmente distinte in termini di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico c’è il Piemonte, che già quest’anno ha registrato un incremento del 13% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

I dati sullo sviluppo delle rinnovabili

Come dicevamo, le fonti energetiche pulite rappresentano un’alternativa vincente ai combustibili fossili perché permettono di azzerare le emissioni di CO2. In conformità agli obiettivi minimi imposti dall’UE ai paesi europei, in Italia le energie rinnovabili sono arrivate a coprire nel 2021 il 17% del fabbisogno energetico nazionale, in gran parte grazie anche alle politiche eco-sostenibili adottate da molte regioni.

Il Piemonte, in particolare, già l’anno scorso ha registrato un aumento pari al 13,3% rispetto al 2015, arrivando a produrre fino al 26,2% di energia proveniente da fonti rinnovabili per far fronte all’aumento dei consumi elettrici e industriali registrato su tutto il territorio regionale.

Secondo le indagini di Terna, la società che gestisce le reti di trasmissione dell’energia elettricanazionale, l’elettricità consumata nel mese di ottobre 2021 è cresciuta del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, mentre l’indice IMCEI ha fatto registrare un aumento dei consumi industriali del 16,6%, una conseguenza inevitabile della ripresa economica di quasi tutti i comparti dopo la pandemia.

Fortunatamente, grazie alla sostituzione e all’efficientamento energetico degli impianti di illuminazione, dei trasporti pubblici e della produzione di calore, la regione è riuscita a ridurre l’impiego di 243 tonnellate di combustibili fossili nel 2020 e punta ad arrivare a 484 tonnellate entro il 2030.

Il nuovo Piano Energetico Ambientale

Nel territorio piemontese, come in tutto il mondo, è di vitale importanza salvaguardare le zone verdi e aree naturali protette per difendere e preservare l’integrità ecologica degli ecosistemi ricchi di biodiversità.

La regione, infatti, vanta un patrimonio naturalistico e ambientale di rilevanza mondiale, che trova la sua massima espressione nel paesaggio vitivinicolo di Monferrato e Langhe-Roero, un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità Unesco nel 2014, non solo per la bellezza paesaggistica, ma anche per la storia e le tradizioni legate alla produzione vinicola.

Una zona di inestimabile valore, non solo per i piemontesi, ma per tutti gli italiani, che ha saputo dare lustro alle eccellenze enogastronomiche legate alla cultura nostrana. Per preservare questo patrimonio, il Piemonte punta a raggiungere il 28% della produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2030.

L’obiettivo è stato fissato nel Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) illustrato lo scorso 4 novembre dall’assessore all’Ambiente Matteo Marnati alle Commissioni III e V, presiedute in congiunta da Angelo Dago.

Nel progetto è prevista una riduzione dei consumi energetici e la progressiva sostituzione dei combustibili fossili con fonti di energia rinnovabile per raggiungere una quota vicina al 50% entro dieci anni.

Durante il dibattito sono intervenuti diversi esponenti di partiti e movimenti politici, come Sean Sacco (M5s), Marco Grimaldi (Luv) e Matteo Gagliasso (Lega), che si sono detti favorevoli all’approvazione del Piano in tempi brevi, tenendo però conto del fatto che alcuni degli obiettivi prefissati richiedano comunque una revisione in chiave economica-ambientale.

In linea di massima, la nuova pianificazione energetica è orientata al perseguimento di due obiettivi cardine: effettuare grandi investimenti infrastrutturali al fine di migliorare l’efficienza energetica puntando sulle rinnovabili (come il solare e l’idroelettrico), e sostenere l’intera filiera industriale e di ricerca, offrendo maggiori opportunità di crescita e sviluppo sostenibile.

In questo modo il Piemonte dovrebbe riuscire ad anticipare il conseguimento dei risultati assegnati nel novembre del 2017 dalla nuova Strategia Energetica Nazionale e, considerato che il territorio ha già lavorato bene in passato sui temi energetici, ci sono tutti i presupposti per la buona riuscita del progetto.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende