Cronaca di Torino

Eventi, il Covid colpisce ancora i concerti: molti rimandati a Torino

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Torino vedrà ancora una lunga serie di concerti rimandati a causa dello scoppio della pandemia.

Il direttore artistico del teatro Concordia di Venaria Reale, Mirco Repetto, ha rilasciato una dichiarazione sullo stato di fermo dei concerti. Il 2021 è stato un anno difficile ma il 2022 sembra essere irreparabilmente ingolfato dagli eventi culturali rimandati a data da destinarsi. Non c’è dubbio: bisognerà aspettare il 2023 per avere la tanto attesa normalità nel settore.

Nonostante il teatro Concordia abbia ospitato diversi concerti rispettando le misure di sicurezza, come quello degli Eugenio in Via di Gioia e quello di Mostro, l’incertezza degli artisti è costante.

Concerti rimandati a Torino: i principali

Molti di loro hanno rimandato le date alla bella stagione, quando le incognite sanitarie dovrebbero essere diminuite. In ordine temporale, Madame sarebbe stata l’ultima a spostare la data da dicembre a maggio. In realtà anche altri artisti hanno intrapreso lo stesso percorso: Annalisa all’Hiroshima, Subsonica e Achille Lauro a Venaria, Elodie ha addirittura annullato il concerto.

Far ripartire i concerti non è un compito semplice. Il teatro di Venaria, però, ha dimostrato di poterlo fare in sicurezza, nonostante l’alta partecipazione.

Non ammettono particolari ansie legate a nuove direttive sulle capienze massime. Il direttore ha aggiunto che il pubblico, tuttavia, non ha favorito la corsa al biglietto. Una persona su cinque con biglietto non si è presentata al concerto di Mostro.

L’ottimismo, però, non decade. L’evento di Madame e Sangiovanni di gennaio è andato sold out subito. La fascia giovane, soprattutto, tenta di rimettersi in gioco aggiudicandosi i biglietti per eventi del genere, che suscitano emozioni.

D’altro canto, gli organizzatori devono far attenzione a non far succedere incidenti di percorso che possono compromettere l‘evento.

La primavera, momentaneamente, sembra il momento più adatto. A maggio, inoltre, ci sarà l’Eurovision Song Contest a Torino. Fino a quel momento, però, la parola chiave è “attenzione”. Attenzione ai danni economici e ministeriali che risultano sproporzionati in negativo rispetto alla necessità.

L’attesa della normalità

Per Carlo Parodi, uno tra i soci del dell’Hiroshima Mon Amour, la stagione sarà povera di concerti grandi ma fitta di serate danzanti.

L’ultimo decreto permette agli organizzatori di non temere eventuali restrizioni dovute al cambio del colore delle regioni. Caratteristica essenziale per organizzare le turnée.

Restano i dubbi sui concerti più grandi. La capienza resta un fattore limitante senza specifiche direttive. Così si pensa di rimandare.

L’obiettivo ora è quello di pianificare date per piccoli artisti, serate tra dicembre e gennaio.

Il mondo della musica resta in attesa. La scommessa è sugli spettatori e sulla loro fiducia nel settore. Il direttore Parodi sottolinea che ci vogliono nove mesi per organizzare un concerto grande. Tempistiche che ora possono fare la differenza, in relazione al cambio repentino delle misure di sicurezza.

La voglia di ricominciare ce l’hanno anche il Cap10100 sul Lungo Po e i club in corso Moncalieri. Le date continuano ad aggiungersi ai cartelloni ma per ora solo di piccoli eventi.

Valentina Gallo, la direttrice artistica del Cap10100, ha dichiarato che in programma c’è la crescita di piccole realtà artistiche. In occasione del decennale del locale, il prossimo anno, hanno previsto un grande evento con tanto sound internazionale (ora difficile per le restrizioni).

Gli ultimi ospiti del club sono stati La Municipàl, Cimini e i torinesi The Spell of Ducks che hanno riempito la sala. La Gallo ha aggiunto che questo tipo di eventi sonori di certo non sono al pari di concerti di grande portata ma permettono il sostentamento in tempi come questi.

Hanno in programma un concerto di Natale e prima il 9 dicembre Ninni Bruschetta.

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