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Khaby Lame finisce su un murales a Gaza: una dedica speciale per il fenomeno social

Da Alessandro Maldera

Agosto 07, 2021

Murales Khaby Lame in Palestina

Da qualche giorno spopola sul web una foto particolare: il murales creato in onore di Khaby Lame a Gaza. Vestito con una normale felpa azzurra su uno sfondo grigio, la sua figura porta un po’ di normalità nella città.

Per chi se lo fosse perso o non lo conoscesse, Khaby Lame è tra i dieci profili più seguiti al mondo sui social network. Nato principalmente grazie alla piattaforma cinese TikTokKhaby ad oggi ha un seguito di 98 milioni e 400 mila follower.

È iniziato tutto per gioco durante la pandemia da Covid-19 nel 2020, quando si è ritrovato a casa senza lavoro. Da allora il numero di visualizzazioni è aumentato fino a fargli ottenere la tanto ambita spunta blu (la quale certifica i profili ufficiali sui social). È grazie a questi numeri che è presente Khaby Lame si è guadagnato una fama internazionale.

Un numero talmente alto di seguaci il suo che ha superato la regina delle influencer Chiara Ferragni, la quale si classifica al secondo posto con solo circa 5 milioni di follower.

Il fenomeno Khaby Lame e il suo murales a Gaza

Il motivo che ha portato Khaby Lame a essere uno dei creatori di contenuti più apprezzati al mondo è stata la sua semplicità e la sua genuinità.

I video di Khaby Lame non sono i classici balletti o challenge di TikTok, ma sono dei semplici reaction video. Riprende le sue reazioni in seguito alla visione di bizzarre performance compiute da altri utenti rispetto a delle azioni che così complicate non sono. Un esempio? Una ragazza pela una zucchina con i denti e Khaby fa vedere che con un semplice pelapatate la si può sbucciare. È proprio grazie a questi video che il ragazzo è diventato popolare.

Ha 21 anni, proveniente da Chivasso, palmi in su e un’espressione sul suo volto che dice tutto. È questa l’immagine ritratta nel murales di Khaby Lame a Gaza. Un’espressione che fa capire che la soluzione non è così complicata, che non è poi così difficile compiere quella determinata azione. Una semplicità che forse è stata voluta portare di proposito a Gaza. In un posto in cui non regna la pace da anni, forse il nostro Khaby può riuscire a farla ritrovare agli abitanti del posto. Forse non sempre la soluzione ai problemi è la violenza, forse è più semplice di quanto immaginiamo e Khaby è lì per insegnarlo.

(Foto tratta da BBC)

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende