Cronaca di Torino

In Piemonte i cani anti-covid in aeroporto

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Sono stati introdotti in Piemonte i cani anti-Covid in aeroporto.

Questa iniziativa, proposta per la prima volta in Italia, è stata lanciata all’aeroporto di Cuneo-Levaldigi.

Lo scalo, conosciuto anche come “Aeroporto Langhe e Alpi del Mare“, ha avuto l’opportunità di avviare un nuovo progetto dal coefficiente di interesse e di sicurezza molto elevato. Nello specifico, i cani avranno il compito di annusare campioni di sudore dei passeggeri, appositamente estratti per comprendere se i passeggeri sono positivi al virus.

Questa novità viene portata avanti da I-SECItalia. Questa società, specializzata nella prestazione di servizi di sicurezza in aeroporto, si avvale della collaborazione della Nose Academy Oy, una start-up finlandese che si occupa di ricerca scientifica. Gli scandinavi sono particolarmente attenti e preparati nell’addestramento di cani, tanto da aver già testato, con ottimi risultati, un programma praticamente identico presso l’aeroporto di Helsinki.

Nel caso di Cuneo, qui le operazioni sono già in fase avanzata, in quanto sono stati avviati gli addestramenti degli animali. L’obiettivo di operatori e volontari è quello di rendere perfettamente efficace il servizio a partire dal prossimo mese. Da febbraio, infatti, lo scalo cuneese dovrebbe avere in dotazione i cani per accelerare gli screening sui passeggeri e rendere più sicuri i voli da e verso il Piemonte.

Gli altri esempi nel mondo

La scelta di addestrare i cani non è casuale, anzi. I nostri amici a quattro zampe hanno 300 milioni di recettori, ben 50 volte in più rispetto ai nasi degli uomini. Per questo riescono a percepire meglio gli odori e a comprendere molto prima situazioni di ogni genere.

Il loro impiego in stadi, aeroporti e luoghi con un’alta densità di persone permette di individuare i possessori di sostanze stupefacenti e armi, mentre ora potranno agire direttamente sulle condizioni di salute degli utenti. Senza contare che proprio i cani, in determinati casi, riescono a percepire la presenza di patologie, come il cancro, molto prima che vengano diagnosticate dai medici.

E così è stato anche nel caso dei test svolti ad Helsinki. I cani coinvolti hanno individuato l’83% dei casi positivi e il 96% di quelli negativi, riuscendo così a essere utili nell’intercettare i malati, evitando che potessero diffondere ulteriormente il virus.

Oltre alla capitale della Finlandia, questo progetto è stato proposto anche in Libano e negli Emirati Arabi Uniti. Proprio in Libano i cani sono stati addirittura in grado di anticipare i test per la positività e hanno indicato quali passeggeri fossero positivi prima ancora che si sapesse. Un risultato straordinario, che ha avuto anche risalto sulla rivista scientifica Nature. La curiosità su questa iniziativa è parecchia, e ora si attende che anche l’aeroporto di Caselle si doti di un simile strumento. Torino ne avrebbe bisogno per rilanciare il suo scalo e metterlo definitivamente in sicurezza.

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