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Definito il CdA del gruppo Stellantis: scelti i membri amministrativi del colosso, Elkann presidente

Da Alessandro Maldera

Ottobre 05, 2020

Dopo la fusione FCA-PSA, ora è stato definito anche il CdA del gruppo Stellantis.

Il nuovo colosso, originato dall’unione di due dei più grandi soggetti operanti nel settore dell’automotive, ha adottato nelle scorse settimane una denominazione molto particolare.

L’ufficialità è stata comunicata recentemente da Fiat Chrysler Automobiles e PSA attraverso una nota congiunta. I due gruppi hanno anche esposto le ragioni della scelta del nome Stellantis: quest’ultimo deriva dal verbo latino “stello”, che significa “essere illuminato di stelle”. Le origini latine del si configurano dunque come un chiaro richiamo alle due società fondatrici.

Una denominazione selezionata non a caso, che si rifà, in tema astronomico, allo spirito di ottimismo, energia e rinnovamento, caratteristiche fondamentali di questo nuovo gigante destinato a dominare il settore di riferimento.

Per ciò che riguarda il Consiglio di Amministrazione, questo sarà composto da 11 membri. Di questi, la maggioranza degli Amministratori non esecutivi saranno indipendenti. Questi ultimi sono figure molto particolari, in possesso di background professionali differenti e in grado di portare significative prospettive ed esperienze di rilevanza per l’azienda. Tutte peculiarità in linea con lo spirito dinamico e innovativo che caratterizza la creazione del nuovo gruppo, che dovranno supportare per valorizzarne al massimo i punti di forza.

Fiat Chrysler Automobiles ed Exor (l’azionista di riferimento) hanno nominato cinque membri. Il CdA potrà contare su John Elkann (in qualità di Presidente), Robert Peugeot (che farà da Vice Presidente), Andrea Agnelli (Amministratore non esecutivo), Carlos Tavares (Amministratore Delegato), Henri de Castries (Amministratore Senior Indipendente), Fiona Clare Cicconi (Amministratore non esecutivo), Nicolas Dufourcq (Amministratore non esecutivo), Ann Frances Godbehere (Amministratore non esecutivo), Wan Ling Martello (Amministratore non esecutivo), Jacques de Saint-Exupéry (Amministratore non esecutivo) e Kevin Scott (Amministratore non esecutivo).

Gli sviluppi futuri

La fusione avverrà dunque con entrambi i soggetti coinvolti posti sullo stesso piano. Un 50 e 50 fortemente voluto per rispettare pienamente le parti coinvolte.

Per quanto riguarda le nuove proposte, FCA potrebbe tornare a occuparsi di segmenti di mercato per ora accantonati. Di recente è tornata a farsi largo l’ipotesi di un ritorno alla produzione della Punto o di una sua erede, nel caso in cui fosse stata intavolata una trattativa proprio con PSA.

Dopo la chiusura delle produzioni nel 2018 proprio della Grande Punto e di Alfa MiTo, il gruppo necessita di novità in un segmento di mercato ancora molto gettonato. Senza contare il lancio della il restyling della Ypsilon, l’arrivo del nuovo B-Suv di Lancia e del suv di Alfa Romeo. Si era fatta largo anche l’ipotesi di una nuova Delta, che potrebbe prendere quota prossimamente.

In ultima battuta si penserà a una delle grandi sfide dell’attualità e del futuro: l’elettrico, che sarà una leva fondamentale, a partire da una ipotetica 500 elettrica a cinque porte.

Una svolta epocale nel futuro del settore automobilistico, avvenuta con un’operazione da 45 miliardi, che porterà alla nascita di una nuova superpotenza dell’automotive.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende