Green Pea aprirà a Torino nel 2020: in estate il primo centro commerciale ecosostenibile
Dic 30, 2019
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Green Pea aprirà a Torino nel 2020: in estate il primo centro commerciale ecosostenibile
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Green Pea, a Torino sta per aprire il centro commerciale ecosostenibile: entro l’estate il taglio del nastro
Green Pea, a Torino, aprirà i battenti a partire dal prossimo anno.
Il primo punto vendita di questa nuova azienda sorgerà nel capoluogo piemontese entro l’estate del 2020. La data di termine di consegna è stata precedentemente fissata al 31 agosto e sarà ovviamente rispettata.
Green Pea aprirà a Torino nel 2020: in estate il primo centro commerciale ecosostenibile
Questo stando a quanto ha affermato Oscar Farinetti, imprenditore di successo e fortunato proprietario di Eataly e UniEuro, in una intervista rilasciata alcuni mesi fa a Corriere Torino. Farinetti è impaziente di lanciare il suo ennesimo progetto all’insegna della sostenibilità. Green Pea, infatti, si rivolgerà alla clientela con prodotti esclusivamente ecologici. Saranno disponibili oggetti per la casa, capi d’abbigliamento e tanto altro. La caratteristica comune di tutta la merce in vendita sarà il rispetto della natura e l’utilizzo di materiali sostenibili, che siano in grado di coniugare qualità e rispetto dell’ambiente.
Dettagli del progetto Green Pea
Green Pea, a Torino, sorgerà nelle vicinanze del Lingotto, accanto alla sua “azienda sorella” Eataly. E proprio alcuni dei parcheggi riservati ai clienti di Eataly e dell’8 Gallery saranno parte della superficie su cui si svilupperà il punto vendita. Ci sarà spazio inoltre per circa 30 colonnine di ricarica Enel X.
Il nuovo store di via Nizza avrà una superficie di 10mila e 500 metri quadrati. Si svilupperà su quattro piani di vendita, ai quali se ne aggiungerà uno dedicato all’ozio. Sul tetto saranno realizzati una piscina, un cocktail bar, una sauna e un bagno turco, delle piccole mini terme. Per queste e altre attrazioni, Green Pea, secondo Farinetti, dovrà essere l’immobile più bello al mondo. Si tratterà di museo a cielo aperto di quello che è la sostenibilità, alimentato da geotermia e pannelli fotovoltaici. Inoltre, lo stesso pavimento accumulerà energia, che sarà prodotta dal passaggio a piedi proprio dei clienti e dei visitatori.
Sul marchio, già registrato da qualche anno, Farinetti ha lasciato intendere di essere molto fiducioso. Come lui stesso ha precisato a più riprese, l’arredamento e l’abbigliamento sono due settori da lui studiati da anni. Inoltre, l’imprenditore non ha escluso la possibilità di mettere in vendita anche auto e scooter elettrici.
Nel caso in cui l’esperimento torinese dovesse avere buon esito, l’ipotesi di aprire altri negozi seguendo questo format in altri Paesi del mondo sarebbe più che una semplice suggestione. Le potenziali mete di sbarco potranno essere gli Stati Uniti, che hanno rappresentato già la svolta di Eatalynel 2010 e che sembrano sempre affascinati dal Made in Italy. Anche la Cina, che si appresta ad accogliere le eccellenze della nostra tavola con vari store sul suo territorio e che ha avuto modo di apprezzare le prelibatezze di Eataly.
Chissà che, un domani, il mercato americano e il asiatico non possano contribuire in maniera massiccia alla crescita anche di questa nuova realtà, che promette di ottenere grandissimi risultati per l’innovativo format proposto.
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