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Emergenza apicoltura in Piemonte, la Regione si mobilita per gestirla

Emergenza apicoltura in Piemonte, la Regione si mobilita per gestire il problema: una delle cause principali è il cambiamento climatico
È in atto una vera e propria emergenza apicoltura in Piemonte.

Da alcuni anni, nella nostra regione, come in altre regioni d’Italia, il settore apicoltura sta attraversando una profonda crisi.
Tra le cause principali ci sono i cambiamenti climatici che influenzano la capacità delle api di produrre miele.
Molte aziende e associazioni del settore hanno segnalato che il 2019 è un anno problematico.
Secondo i dati riportati dall’anagrafe apistica nazionale, il Piemonte è al primo posto in Italia per numero di alveari con circa 200mila siti, pari al 16% del totale nazionale, e 5.796 apicoltori attivi, l’11% del totale nazionale.
Nella nostra regione, la produzione di miele è di circa 5mila tonnellate per un valore produttivo di 35 milioni di euro.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Cibo, Caccia e Pesca, Marco Protopapa, ha sottolineato che si sta lavorando ad un bando per la concessione di contributi negli interessi a favore degli apicoltori professionali piemontesi.
Il contributo sarà pari all’1% per le imprese situate in zona di pianura e di collina, mentre per quelle site in montagna sarà pari all’1,5%.
I contributi saranno riferiti a prestiti annuali compresi tra un minimo di 5mila euro e un massimo di 80mila euro.
Il prestito verrà calcolato moltiplicando 150 euro per ogni alveare inserito nel fascicolo aziendale al momento della presentazione della domanda di aiuto.
Inoltre, saranno previsti fino a due rinnovi annuali.
Le risorse finanziarie di cui la Regione Piemonte dispone, potranno attivare fino a 18 milioni di euro di prestiti agevolati.
Dunque, l’apicoltura piemontese ha un peso economico rilevante per la nostra regione, tanto che si è deciso di muoversi per dare un aiuto concreto per il settore.