Le produzioni di FCA di Termoli spostate all’estero, timori anche per Torino e gli altri siti italiani
Set 17, 2019
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Le produzioni di FCA di Termoli spostate all'estero, timori anche per Torino e gli altri siti italiani
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Le produzioni di FCA di Termoli spostate all’estero, sindacati in rivolta: timori anche per Torino e gli altri stabilimenti italiani
Le produzioni di FCA di Termoli potrebbero essere spostate all’estero a breve.
È quanto viene riportato dal sito ClubAlfa.it, che segnala una protesta piuttosto dura da parte di Soa, Sindacato Operai Autorganizzati. Una manifestazione di malcontento nei confronti del gruppo, in quanto è stato nuovamente rinviato l’avvio della produzione dei motori ibridi. Questi, molto verosimilmente, arriveranno sulle linee d’assemblaggio solo durante il prossimo anno.
Le produzioni di FCA di Termoli spostate all’estero, timori anche per Torino e gli altri siti italiani
Lo stabilimento FCA di Termoli, da ormai diverso tempo, si trova ad affrontare situazioni davvero spiacevoli. È sempre più frequente l’utilizzo della cassa integrazione, per poter sostenere tutto l’organico impiegato.
In questo stabilimento, dove vengono prodotti i motori a benzina e i cambi di diversi modelli di FCA, molti reparti sono fermi, oppure procedono molto lentamente con le produzioni. Complici di questo contesto, oltre alla cassa integrazione, sono anche le misure come gli incentivi al pre-pensionamento.
I sospetti di Soa e i timori degli altri stabilimenti
Sempre stando a ciò che si legge su ClubAlfa.it, Soa è molto pessimista riguardo a questa situazione, tanto da aver pubblicato una nota stampa, poi diffusa in queste ore. Questa riporta testualmente le seguenti parole “Nel silenzio totale dopo I grandi proclami di piani Industriali stellari ecco la triste realtà frutto di una volontà chiara aziendale di produrre maggiormente all’estero e scommettere sugli stabilimenti del Brasile, Polonia e altri dove è presente“.
L’obiettivo sarebbe dunque quello di tagliare il personale in Italia di Fiat Chrysler Automobiles. Una mossa che, se dovesse avverarsi, dovrebbe far temere conseguenze negative anche agli stabilimenti di Torino, Cassino, Melfi e molte altre realtà. Già, perché se dovesse essere tagliata in maniera così evidente la produzione di Termoli, tutti gli altri siti produttivi avrebbero di che preoccuparsi, in vista di strategie future.
La speranza è che, in Italia, nessun posto di lavoro venga effettivamente tagliato dalle manovre del programma industriale.
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