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Altri guai per il Grattacielo della Regione Piemonte: nuova inchiesta

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Altri guai per il Grattacielo della Regione Piemonte: la Procura di Torino ha aperto una nuova inchiesta per il reato di falso in atto pubblico a causa di una fattura

Nuova tegola per il Grattacielo della Regione Piemonte.
Altri guai per il Grattacielo della Regione Piemonte: nuova inchiesta
Altri guai per il Grattacielo della Regione Piemonte: nuova inchiesta
La Procura di Torino ha aperto una nuova inchiesta sull’edificio progettato dall’archistar Massimiliano Fuksas che dovrebbe ospitare gli uffici della Regione Piemonte.

La vicenda

Nello specifico, si tratta di un fascicolo carico di ignoti, nel quale si ipotizza il reato di falso in atto pubblico riguardante una fattura di oltre due milioni di euro per la cooperativa Cbm, che subentrò nella costruzione del grattacielo dopo il fallimento della Coopsette.
In sostanza, si tratterebbe di una fattura gonfiata, seppur mai pagata, che avrebbe dovuto coprire la realizzazione dei lavori per una cifra di 243mila euro, ma sulla fattura era riportata la somma di 2 milioni e 259mila euro.
Tuttavia, l’accordo aggiuntivo che sancisce il subentro di Cbm a Coopsette è un atto privato e aver fatto un falso gonfiando il valore della fattura non sarebbe in reato penale.
Infatti, la magistratura sta verificando la legittimità dell’operazione.
Al momento non risultano esserci indagati, ma in questo giorni gli investigatori stanno ascoltando diverse persone per cercare di chiarire la vicenda.
Dunque, sembra non avere pace il Grattacielo della Regione Piemonte che, tra innumerevoli guai giudiziari, vetri e piastrelle rotte, dovrebbe essere completato per la fine del 2020.

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