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Museo Egizio, estratto dalla tomba di Kha il profumo dell’antico Egitto

Da Alessandro Maldera

Luglio 16, 2019

Sarcofago dorato di Kha

La tomba di Kha e Merit è stata scoperta nel 1906 a Deir el-Medina, una località vicino a Luxor, in Egitto. Questa tomba ha destato grande interesse tra gli studiosi perché è stata trovata intatta, con tutti i suoi preziosi contenuti ancora al loro posto. Kha era un architetto di professione, mentre la sua consorte Merit era una donna di grande bellezza e raffinatezza. La tomba contiene numerosi reperti, tra cui sarcofagi, maschere funerarie, suppellettili, contenitori per gli strumenti di lavoro di Kha e i cofanetti di bellezza di Merit. Il Museo Egizio di Torino è orgoglioso di collaborare con i partner di questo progetto innovativo e di aver estratto dalla tomba di Kha nuove rivelazioni. La ricerca è il cuore delle attività del museo. Allo stesso tempo, si impegna a garantire l’integrità della collezione che custodisce.

L’Indagine non invasiva

L’obiettivo di questa indagine condotta dall’Università di Pisa è quello di approfondire le conoscenze sulla civiltà egizia, utilizzando l’analisi dei composti volatili rilasciati dai reperti all’interno della tomba di Kha e Merit. Questo tipo di analisi è stata eseguita in modo non invasivo, senza la necessità di prelevare alcun campione dai reperti. Ciò è stato reso possibile grazie all’utilizzo di uno spettrometro trasportabile. Un macchinario solitamente impiegato in ambito medico per monitorare il respiro, ma che si è dimostrato utile anche nel campo dei beni culturali.

L’estrazione dei profumi dell’Antico Egitto

L’esperimento condotto dal team di chimici ha richiesto diversi giorni di lavoro. Nella prima fase, sono state chiuse ampolle, vasi e anfore in sacchetti a tenuta stagna. Tutto ciò per concentrare il più possibile le molecole rilasciate nell’aria dai residui organici presenti nei contenitori. Questi sacchetti sono stati poi sottoposti all’analisi dello spettrometro trasportabile. Il risultato ha permesso di identificare la natura dei composti volatili presenti.

Primo piano del volto del sarcofago di Kha

Risultati e aspettative

I risultati delle analisi condotte dall’Università di Pisa saranno disponibili tra alcune settimane, vista la complessità dell’interpretazione dei dati. Gli esperti si aspettano di rilevare frazioni volatili di oli, resine e cere naturali, che potrebbero fornire importanti informazioni sulla vita e le abitudini dell’antico Egitto. Gli alimenti rinvenuti in un piatto potrebbero essere identificati con maggiore precisione, confermando o smentendo le ipotesi degli archeologi.

Aggiornato il 10/01/2024

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende