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Torino, la Galleria Sabauda ospita la mostra “Van Dyck, pittore di corte”

Da Roberto Mazzone

Novembre 16, 2018

Dal 16 novembre 2018 al 17 marzo 2019 i Musei Reali di Torino, nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda,  ospitano la mostra dedicata ad Antoon van Dyck (Anversa, 1599 – Londra, 1641), il miglior allievo di Rubens, che rivoluzionò  l’arte del ritratto del XVII secolo.

Al grande artista i Musei Reali di Torino e Arthemisia dedicano una grande esposizione incentrata sulla sua vasta produzione di ritratti e non solo: le opere esposte provengono dai musei italiani e stranieri più prestigiosi come la National Gallery di Washington, il Metropolitan Museum di New York, la National Gallery di Londra e la Collezione Reale inglese, la Scottish National Gallery di Edimburgo, il Museo Thyssen-Bornemiza di Madrid, il Kunsthistorishes Museum di Vienna, l’Alte Pinakotek di Monaco, il Castello Arcivescovile di Kromeriz presso Praga, le Gallerie degli Uffizi, i Musei Capitolini di Roma, la Ca’ d’Oro di Venezia, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola, il Palazzo Reale e i Musei di Strada Nuova di Genova, in dialogo con l’importante e corposo nucleo dii capolavori della Galleria Sabauda.

Van Dyck. Pittore di corte

Attraverso un percorso espositivo in quattro sezioni, 45 tele e 21 incisioni, la mostra intende far emergere l’esclusivo rapporto che l’artista ebbe con le corti italiane ed europee, soddisfacendo le esigenze di rappresentanza e di status symbol delle classi dominanti: dagli aristocratici genovesi ai Savoia, dall’arciduchessa Isabella alle corti di Giacomo I e di Carlo I d’Inghilterra.

Personaggio di fama internazionale e amabile conversatore dallo stile ricercato, Van Dyck fu pittore ufficiale delle più importanti corti d’Europa e ritrasse principi, regine, gentiluomini e nobildonne delle più prestigiose dinastie dell’epoca.
Raggiunta la fama già all’età di vent’anni, Van Dyck fu nominato artista di corte dal re Giacomo I d’Inghilterra. Formandosi sui modelli di Tiziano e approfondendo la conoscenza delle esigenze celebrative della committenza, Van Dyck elaborò un genere del tutto personale, caratterizzato da una grande perfezione formale.

Opere come la Marchesa Elena Grimaldi Cattaneo, il Cardinale Guido Bentivoglio, Emanuele Filiberto Principe di Savoia, l’Arciduchessa Isabella Clara Eugenia in abito monastico, Il Principe Tomaso di Savoia Carignano, Carlo I e la Regina Enrichetta Maria sono esempi sublimi dei suoi ritratti. Importanti sono anche le tele dedicate ai miti, i cui racconti erano tanto in voga nell’iconografia del tempo, come Giove e Antiope, Amarilli e Mirtillo, Vertumno e Pomona e Venere nella fucina di Vulcano.

Amarilli e Mirtillo inv. 348 cat. 300

L’iniziativa è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per promuovere l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale – famiglie, giovani, clienti e dipendenti – al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.

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Roberto Mazzone

Laureato in Scienze della comunicazione con un Master in Informazione, New Media e comunicazione plurimediale, conseguito nel 2012. Giornalista pubblicista, grande appassionato di teatro, inizia a frequentarlo come spettatore, e dal 2003 in qualità di operatore dell’informazione e critico teatrale, collaborando con numerose testate e webzine di settore, specializzandosi soprattutto nel teatro musicale. Giornalista pubblicista, è inoltre membro dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro e fa parte della giuria di PrIMO, il Premio italiano per il musical originale, ideato da Franco Travaglio.