14 giugno 1907: la morte del pittore piemontese Giuseppe Pellizza da Volpedo
Da Alessandro Maldera
Giugno 14, 2018
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Il 14 giugno 1907 moriva Giuseppe Pellizza da Volpedo. Un’artista conosciutissimo, noto ai più soprattutto per l’opera “Il quarto stato”, che nacque a Volpedo (in provincia di Alessandria) il 28 luglio 1868 da una famiglia benestante.
Le conoscenze della famiglia permisero a Giuseppe di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove egli fu allievo di Giuseppe Bertini. Terminati gli studi a Milano, Pellizza decise di proseguire il tirocinio formativo e si trasferì a Roma. Qui frequentò l’Accademia di San Luca e la scuola libera di nudo all’Accademia di Francia a Villa Medici.
Dopodiché decise di spostarsi a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti (fu allievo di Giovanni Fattori), per poi fare ritorno a Volpedo. Trascorso poco tempo, decise di intraprendere un nuovo viaggio per migliorare le proprie tecniche. Approdò a Bergamo, dove all’Accademia Carrara seguì i corsi privati di Cesare Tallone. Si recò dunque a Genova, per iscriversi all’Accademia Ligustica.
Dopo aver fatto ritorno a Volpedo, Pellizza sposò una contadina del luogo, Teresa Bidone, nel 1892.
Nel 1898 prese parte alla Esposizione generale italiana a Torino. Abbandonò gradualmente la pittura ad impasto per dedicarsi al divisionismo, tecnica particolare basata sulla divisione dei colori tramite punti e tratti. Ebbe occasione di frequentare altri artisti, come Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Vittore Grubicy de Dragon, Plinio Nomellini, Emilio Longoni e Gaetano Previati.
Dopo numerose esposizioni in Italia e all’estero (giunse anche a Parigi), Pellizza chiuse i rapporti con molti letterati e artisti dell’epoca. La morte di Segantini, avvenuta nel 1904, lo spinse a intraprendere un viaggio in Engadina, per riflettere maggiormente su tutti gli aspetti del suo maestro.
Dopo un periodo favorevole, culminato con la chiamata a Roma per la fama delle sue opere, Segantini si trovò a fare i conti con altri guai. L’improvvisa morte della moglie, nel 1907, lo fece sprofondare in una crisi depressiva, che lo condusse al suicidio. Il 14 giugno dello stesso anno, a quarant’anni non ancora compiuti, si impiccò nel suo studio di Volpedo.
(Foto tratta da Museo Nazionale Radio 3)
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende