Le cassette delle lettere negli androni torinesi: una chicca da scoprire e ammirare.
Da Alessandro Maldera
Dicembre 12, 2017
Le cassette delle lettere che scopriamo nei palazzi d’epoca torinesi, spesso sono delle vere e proprie opere d’arte.
Oltre ad essere un reperto archeologico cittadino, esse rivelano l’anima aristocratica torinese.
Le vediamo in legno, con intarsi e lavorazioni regolari o arrotondate e floreali.
Evocano attese, speranze, amori, gioie e dolori.
Sono affascinanti e un po’ malinconiche perché nell’epoca del web, di WhatsApp e delle e-mail, nessuno spedisce più le lettere.
Poste Italiane attesta che la corrispondenza cartacea si è dimezzata negli ultimi 15 anni.
Eppure avere la cassetta delle lettere non solo è opportuno, bensì è obbligatorio.
Il Decreto Ministeriale del 2001 sancisce che il postino non è tenuto a depositare la posta per terra o su altri piani di appoggio.
Le normative ministeriali definiscono anche la posizione delle cassette delle lettere.
Devono essere collocate in un luogo di libero accesso.
C’è inoltre una normativa europea (UNI EN 13724) che ne definisce determinati standard di dimensioni, sicurezza e salvaguardia della privacy.
C’è da sperare che le nostre meravigliose buche delle lettere non vengano mai sottoposte ad un controllo qualità!
Le cassette delle lettere raccontano la nostra storia.
Il giorno che diventeranno superflue, forse ci dimenticheremo che per oltre mezzo millennio la posta è stata il più importante mezzo di comunicazione disponibile.
In un primo periodo il trasporto delle lettere era libero ed aperto a chiunque volesse occuparsene.
Quando i governanti compresero che il controllo del servizio postale poteva portare introiti, rivendicarono il diritto regale al monopolio del trasporto della posta: lo jus postale.
Tra 1700 e 1800 lo sviluppo della società industriale rese inadeguato il sistema postale tradizionale.
I governi dovettero riorganizzare il servizio postale introducendo il francobollo.
E’ solo nel 1961 che compaiono le classiche cassette rosse a due feritoie fatte per spedire lettere in città o fuori.
Laura Polesinanti
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende
Articoli correlati
CaniCross Bardonecchia Ottobre 2024: in Valsusa i mondiali
Marzo 28, 2024
Cascine in Piazza 2024: Pralormo celebra il territorio
Marzo 28, 2024