Storia

Langhe, Monferrato e Roero: 7 anni fa diventavano Patrimonio Unesco

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Dopo più 10 anni, nel 2014 l’area del Piemonte compresa tra Langhe, Monferrato e Roero è stata promossa a Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco.

La decisione presa a Doha (Emirati Arabi) nei giorni 15-25 giugno 2014 dal 38esimo Comitato Mondiale dell’Unesco, coinvolge più di ventinove comuni dell’alessandrino, cuneese e astigiano, tra cui le principali zone sono Langa del Barolo, Castello di Grinzane Cavour, Colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’Asti Spumante, Monferrato e Roero.

Il prospetto nei primi cinque anni dall’avvenuta promozione a sito Unesco, il 50° sito italiano per la precisione, ha ipotizzato un incremento turistico di trenta punti percentuali. Cosa però che è da gestire per il “dopo-celebrazioni“, di modo da mantenere un flusso di turisti adeguato e rendere lo stesso sostenibile.

La zona vitivinicola piemontese non è nuova ad apprezzamenti, elogi e struttura storica, tant’è che se da un lato spuntano alla luce pollini di vite risalenti al V secolo avanti Cristo, quando le regioni erano ancora abitate da etruschi e celti, dall’altro persino in alcun scritti di Plinio il Vecchio e Strabone si trovano riferimenti sulle particolari e favorevoli caratteristiche alla coltivazione del vino della zona.

Per finire, ecco le parole che lUnesco ha dedicato alla zona:

“Un esempio eccezionale di paesaggio culturale inteso come prodotto nel tempo dell’interazione tra uomo e natura, plasmato dalla continuità di una tradizione antica finalizzata a una produzione vinicola di eccellenza”.

Damiano Grilli

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