Castello Miasino: sconfitta la Mafia, ora è di tutti

Sono passati 10 anni da quando il castello Miasino è stato confiscato al boss della camorra Pasquale Galasso.
E, finalmente, il 19 febbraio 2016, l’edificio, con vista sul lago d’Orta, è stato consegnato ufficialmente alla regione Piemonte dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia.
L’annuncio è stato dato da Aldo Rechigna, vice presidente della regione Piemonte, che ha partecipato alla cerimonia a cui erano presenti personalità di spicco. Tra questi i Franco Roberti, procuratore antimafia, Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia e Umberto Postiglione, direttore dell’Agenzia nazionale che ha confiscato l’immobile.
Il già citato boss Pasquale Galasso aveva acquistato il castello negli anni Ottanta. I 60 mila metri quadri di terreno e 29 stanze affrescate ne fanno una location decisamente esclusiva. Infatti il castello, fino addirittura al 2015, veniva gestito da una società legata alla famiglia del boss e alla moglie. Quest’ultima, Grazie Galise, che affittava il posto per matrimoni nonostante il bene risultava sequestrato già da qualche anno, il 2007.
L’affidamento del castello è stato chiesto dalla Regione Piemonte all’Agenzia nazionale per fini per lo più culturali/turistici
Resta il fatto che questa è la strada giusta per andare a riutilizzare edifici che sono di dominio pubblico, infatti Franco Roberti ha dichiarato:” Non fu facile arrivare alla confisca, ma alla fine ce l’abbiamo fatta e grande merito va alla Regione, che ha avuto il coraggio di farsi carico di questo bene, che comporterà un grande impegno. È una grande sfida, ma questa è la strada giusta per combattere le mafie. E la nuova legge sui beni confiscati darà grande impulso all’Agenzia”.
Dalla prossima estate si potrà andare a visitare un castello la cui bellezza culturale, naturale e storica lascia senza fiato.
Luca Margaglione