Ritrovato il diario di Cavour, 160 pagine di storia d’Italia

Pochi mesi fa, appoggiato come un libricino qualunque su una scrivania di una libreria di antiquariato in via Po, è stato ritrovato il diario del grande statista Camillo Benso di Cavour.
Gli autori dell’importante ritrovamento sono Luca e Roberto Cena della libreria “Il Cartiglio”.
Il libercolo era stato dato per disperso nel 1912: il periodo di tempo impresso nelle sue 161 pagine perfettamente conservate, è quello della giovinezza di Cavour dal 1835 al 1838.
Il diario, scritto in lingua francese, era stato tradotto all’inizio del ‘900 ma senza rispettare fedelmente i suoi contenuti.
Ma da oggi, con il ritrovamento integrale, abbiamo un quadro completo di quella parte di vita dello statista italiano.
Ora gli storici possono scoprire qualcosa di nuovo e interessante sulla personalità di Cavour.
Sul suo modo di vedere l’Italia di allora e anche sulla sua vita privata.
Alcune delle pagine che erano finite nel dimenticatoio, parrebbero esserci racconti piuttosto espliciti di performance sessuali e avventure amorose rocambolesche.
Il diario sarebbe giunto sulla sopra citata scrivania di via Po dopo una serie di donazioni e passaggi di consegna nel secolo scorso.
Dall’archivio di casa Cavour alla famiglia Borani (ai tempi vicina alla famiglia del conte).
Insieme al diario è stato un piccolo taccuino di poco più di 70 pagine redatte tra il 1858 e il 59 in italiano e in francese.
Al suo interno una concomitanza di vicende personali e affari dell’Italia dell’epoca, dai giochi politici all’attenzione per le alleanze e la formalità dei rapporti.
Allo stato attuale, in vista della creazione di un museo dedicato a Cavour, l’omonima Fondazione si è posta l’obiettivo di acquistare il diario.
Un cimelio fondamentale per andare ad arricchire la già nutrita e apprezzata collezione di oggetti e manufatti appartenuti al conte.
Francesca Palumbo