Un futuro universitario per la riqualificazione dell’Ex Moi

In un periodo buio e incerto sulle sedi dell’Università di Torino, non sembra tutto perduto per l’innovazione e la riqualificazione di alcune aree dismesse da tempo. Infatti, nel prossimo futuro le vicinanze del Lingotto potranno vantarsi di una novità.
All’ombra dei portici dell’ex MOI e degli ex Mercati Generali di via Giordano Bruno (risalenti agli anni Trenta), infatti, la zona torna a prendere vita dopo la parentesi dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, risalenti ormai a quasi dieci anni fa, e quella appena più recente del MOI.
L’assessore all’Urbanistica, Stefano Lorusso, ha infatti trovato il modo per riadattare il complesso e riportarlo a nuova vita grazie a un progetto in collaborazione con l’Università degli Studi e il Politecnico e che dovrebbe partire tra circa 10 mesi, quindi a metà estate 2016.
Ma in cosa si trasformeranno gli edifici?

Saranno riadattati, per un totale di circa 18mila metri quadrati tra aule e laboratori di ricerca, a una specie di “fabbrica” in cui nasceranno dei “medici robot” all’interno del progetto della Città della Salute. Medicina e ingegneria si uniranno in questi luoghi: saranno infatti trasferiti qui i corsi del Politecnico in Ingegneria Biomedica e a scuola di dottorato interateneo con la facoltà di Medicina.
L’opera vorrebbe ispirarsi a quella già attiva della Cittadella Politecnica situata in corso Castelfidardo. Inoltre, al Politecnico servono nuovi spazi, anche grazie al boom di iscrizioni in corso Duca degli Abruzzi.
La spiegazione del progetto è stata affidata all’Assessore con la collaborazione del Rettore del Politecnico Marco Gilli e dell’Università Gianmaria Ajani il 24 settembre 2015. come ha dichiarato Gilli, la speranza è quella di rinnovare completamente l’ex MOI in un’ottica didattica e universitaria improntata alla ricerca:
“In questa struttura, tra 2-3 anni, nascerà un polo di didattica e ricerca che sarà frequentato da 4-5mila persone.” secondo i rettori, “il progetto ha tutte le carte in regola per poter usufruire dei fondi strutturali europei”, e che per essere portato a compimento necessiterebbe dai 18 ai 20 milioni di euro.
Giulia Porzionato