10 Agosto 1893: un Regio decreto introduce i moderni fusi orari

10 Agosto 1893: un Regio decreto introduce i moderni fusi orari
Lo scandire del tempo non è mai stato così importante come lo è nella vita odierna. In un mondo di pendolari e coincidenze da non perdere, una macchina globale in cui l’incepparsi di un ingranaggio causa conseguenze a molte migliaia di chilometri e una situazione lavorativa dove consegne e scadenze la fanno da padrone, potersi coordinare in modo opportuno diventa essenziale.
Pensate a come sarebbe una società frenetica come la nostra se la misurazione del tempo non fosse precisa e organizzata a livello mondiale.
Ecco perché nella Conferenza internazionale dei Meridiani, tenutasi a Washington D.C. nell’Ottobre del 1884, 25 Paesi (tra cui l’Italia) discussero l’introduzione del sistema dei fusi orari: proviamo a spiegare brevemente di cosa si tratta.
Sapendo che la Terra impiega 24 ore per compiere un giro completo di 360° attorno al proprio asse, possiamo dividere idealmente la sfera in 24 spicchi della larghezza di 15° ciascuno; ognuno di essi rappresenta un fuso orario.
Al centro di ogni spicchio passa un meridiano che lo divide verticalmente a metà e stabilisce l’orario a cui è legato l’intero fuso.
Essi sono di forma irregolare, in quanto convenzionalmente adattati per seguire i confini degli stati che attraversano.
Un sistema che, con qualche cambiamento, persiste tutt’oggi e che da noi venne introdotto dal regio decreto datato 10 Agosto 1893 ed entrato poi in vigore l’ultimo giorno di Ottobre, una disposizione che in tre articoli decretava quanto segue:
[…] Art. 1 – Il servizio delle strade ferrate in tutto il Regno d’Italia verrà regolato secondo il tempo solare medio del meridiano situato a 15 gradi all’Est di Greenwich, che denominerà tempo dell’Europa centrale.
Art. 2 – Il computo delle ore di ciascun giorno pel servizio ferroviario verrà fatto di seguito da una mezzanotte all’altra.
Art. 3 – Le disposizioni precedenti entreranno in vigore nell’istante in cui, secondo il tempo specificato all’art 1 incomincerà il 1° novembre 1893, e da quell’istante cesserà di aver vigore qualunque altre disposizione contraria.
[..]
Daniele De Stefano