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8 giugno 1908: la “Mefistofele” di Felice Nazzaro tocca i 193km/h

Da Alessandro Maldera

Giugno 07, 2015

8 giugno 1908: la “Mefistofele” di Felice Nazzaro tocca i 193km/h [Fonte: Scalemotocars.com]

È merito della Fiat SB4 Eldridge “Mefistofele” se l’Italia è presente nei record mondiali di velocità terrestri.

La storia della macchina sabauda è pregna di colpi di scena e record, elaborazioni e passaggi di proprietà. Già solo il nomignolo, Mefistofele, dovrebbe far immaginare come a suo tempo veniva considerata un vero e proprio “diavolo a 4 ruote”. Il primo record risale all’8 giugno del 1908, quando sulla pista di Brooklands Felice Nazzaro (Monteu da Po 1881- Torino 1940) toccò i 193km/h durante i 10 giri stabiliti.

Da questo momento la Mefistofele viene venduta, passando dalle mani di Sir Eldridge a quelle di Sir George Abercromby e venduta nuovamente a Mr. Noel Macklin ed infine a John Duff che l’acquistò per 100 sterline dopo averla trovata in una vecchia rimessa di Fulham.

Siamo nel 1921, anno in cui Duff decide di modificare il motore originale della SB4 per migliorarne le prestazioni, grandissimo errore che portò uno dei cilindri ad esplodere letteralmente fuori da uno dei due monoblocchi; assieme raggiungevano una cilindrata di 18.000 cc.

8 giugno 1908: la “Mefistofele” di Felice Nazzaro tocca i 193km/h [Fonte: I.wheelsage.com]

Fu questo il momento in cui Sir Eldridge pensò bene di riacquistarla e riabilitarla alle corse, con non poco estro bisogna aggiungere. Difatti, al posto dell’originale quattro cilindri installò un propulsore aeronautico Fiat A12 Bis a sei cilindri per un totale di 21.700 cc; idea che probabilmente nacque dalla precedente esperienza con una Isotta Fraschini del 1907 sulla quale montò invece un propulsore Maybach.

Così, in data 6 luglio 1924 prima, e 12 luglio poi, la SB4 raggiunge le velocità da record di 236,34km/h e 234,89km/h entrambe sul chilometro lanciato. I due record a pochi giorni si spiegano per la mancanza della retromarcia che portò la Mefistofele ad essere squalificata durante la prima sessione; cosa che non si ripeté nella seconda che con le dovute modifiche meccaniche fu aggiunta e regolarizzata tanto da rimanere ancora oggi tra i record di velocità terrestri, come unica vettura italiana.

In seguito la vettura torinese passò nelle mani di Mr. Champion nel ’26 e in quelle di Charles E. Naylor nel ’47 che trovandola nuovamente in condizioni d’abbandono, la restaurò e cedette in un secondo momento al Centro Storico Fiat per farla tornare al vero proprietario.

Damiano Grilli

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende