Fiat 300HP Record: la Bestia di Torino ritorna a correre

Correva l’anno 1911, Torino pullulava di gente per l’Esposizione internazionale, e dalle officine Fiat nasceva l’automobile che nel giro di pochi mesi avrebbe toccato il record di velocità terrestre, la Bestia di Torino.
Il 25 giugno 2015, grazie al collezionista Duncan Pittaway, e al lungo restauro sull’unico esemplare esistente, è stato possibile rivedere Fiat 300 Hp Record al Goodwood Festival of Speed (West Sussex, UK).
Vero nome della “Bestia” era S76, nome preso direttamente dal tipo di motore che portava sotto il cofano.
Per dare due dritte e capire meglio di cosa stiamo parlando, si pensi ad un biblocco con 4 cilindri lineari, 28.353cm³ di cilindrata, ed una potenza totale erogata di 290CV; una normale utilitaria possiede caratteristiche quali 1200cm³ di cilindrata per 50 CV, ma non la Bestia, che nata per infrangere i Record, compì brillantemente il suo dovere, per ben 3 volte.

I più attenti avranno notato che poco sopra ho scritto “unico esemplare esistente”. Questo per il semplice fatto che per proteggere i diversi segreti industriali di una macchina che a quei tempi toccò quasi i 300km/h, Fiat smantellò il modello gemello. La sopravvissuta, evidentemente quella di Pittaway, finì in Australia subito dopo i diversi record e da dopo la Grande Guerra ne si persero le tracce.
In rete stanno girando in modo virale diversi video che ritraggono la “Bestia” nel pieno della sua forza. Quello che colpisce di più (QUI), la ritrae solcare una delle tante strade del West Sussex con un’accelerazione che, vista l’epoca di costruzione, fa impallidire le migliori sportive dei giorni nostri.
DamianoGrilli