Torino: nuove capsule Lavazza biodegradabili

Dall’unione delle ricerche di Lavazza e Novamont nascono le prime capsule per il caffè compostabili in Mater-Bi® 3G.
La nuova classe di capsule, presenti sul mercato a partire dal prossimo anno, sposa appieno la filosofia green: involucro esterno di bioplastica di terza generazione con una più alta percentuale di rinnovabilità quindi in grado di biodegradare negli ambienti naturali come nel bidone dell’umido di casa. Sopperendo così al problema inquinamento e, viste le componenti vegetali, a quello dei gas serra; caffè all’interno che giunge da piantagioni certificate dalla Rainforest Alliance. Quest’ultima ong internazionale che attesta la provenienza delle miscele da zone a sostenibilità sociale ed ambientale idonei.
Gli studi della Lavazza fanno parte di un progetto che vedrà alla voce sostenibilità, nell’immediato futuro, dedicato il 5% del proprio fatturato, ovvero 14 milioni euro, per la ricerca e lo sviluppo (R&D).

In proposito Marco Lavazza, vicepresidente dell’azienda omonima afferma: “Un circolo virtuoso da cui non vogliamo e possiamo uscire. E la cifra degli investimenti in R&D è destinata a salire. -continua- È una tappa storica per Lavazza in quanto presentiamo un nuovo prodotto che prima non c’era. Con la capsula ci siamo concentrati su un aspetto preciso del ciclo di vita del prodotto, il cosiddetto fine vita. In una prospettiva di sviluppo circolare infatti il fine vita di un prodotto o il termine di un processo segnano l’inizio di un altro processo economico. Con questo prodotto il nostro obiettivo è garantire al consumatore una gratificazione emozionale attraverso un caffè espresso perfetto e condividere buone pratiche e comportamenti sostenibili”.

L’hashtag è #KilltheKcup e la campagna, nata nel 2010 ma letteralmente esplosa a gennaio 2015 con un videoclip che ricorda un noto film, è volta a spingere la Green Mountain Coffee Roasters, colosso americano del caffè, verso una produzione di capsule (K-CUP) biodegradabili.
Cosa ha a che fare questo con Lavazza? Agli inizi del 2014 l’azienda torinese ha comprato azioni della GMCR stringendo con quest’ultima un patto pluriennale per farsi strada nel mercato americano. Un comunicato a cavallo tra gennaio e febbraio 2015 annuncia invece la cessione di quasi 400.000 azioni da parte di Lavazza, che mira al possesso verso la fine di marzo di una quota minore pari ad un massimo del 5%; attualmente possiede una percentuale del 7,8%.
DamianoGrilli