Aurora: da più di un secolo vanto del design torinese

“Era il 1919, anno della pace di Versailles. In un’Italia segnata dalla crisi postbellica, ma percorsa da grande speranza e forte desiderio di ripresa, si muoveva il primo passo di un lungo viaggio: la nascita di Aurora, la prima vera stilografica italiana. Un ricco mercante tessile, fondatore della omonima casa torinese, vide il concretizzarsi di un sogno a lungo vagheggiato.”
Da oltre cent’anni il marchio Aurora rappresenta qualità, classe e fine design italiano, quello che partendo, guarda caso, da Torino ha rappresentato uno standard mondiale di estetica e funzionalità

Alla base della produzione delle stilografiche Aurora, il cui primo esemplare venne prodotto nel 1919, non vi è solo una grande ricerca tecnica e funzionale, ma trovano spazio anche i valori che il marchio comunica, quali il “saper dedicare tempo alle cose che veramente contano, al pensiero, ai sentimenti, alla bellezza e alla cultura”.
Questi valori che non temono il tempo viaggiano in parallelo alle forme ed ai materiali impiegati nella produzione della storica casa torinese.
In una commistione di ricerca e tradizione, la stilografica aurora non è ormai soltanto uno strumento per scrivere, ma un modo di essere.

Ad oggi, dopo un secolo di grandi successo commerciale, Aurora conta oltre 130 dipendenti di cui oltre 100 operai e oltre 30 impiegati. La sede occupa un’area di ben 10.000 m².
L’azienda torinese esporta praticamente ovunque nel mondo, cosa che ha fatto cambiare e crescere l’impostazione aziendale.
Per molti anni, e fino a tempi recenti, il 97% del fatturato veniva dal mercato italiano, con il restante 3% derivante da quello estero. Dagli anni ’90, con l’ingresso della nuova generazione, la situazione è cambiata radicalmente arrivando a dividere i guadagni con un 55% nostrano ed un 45% estero; un traguardo tutt’altro che indifferente.
Aurora è uno di quei vanti del design torinese che andrebbe rivalutato a livello nazionale ed il suo catalogo, come la sua storia, continua a crescere e a toccare nuovi vertici di funzionalità e stile.
Michele Albera