La nascita delle Feste dell’Uva

Come è ben noto ci stiamo avvicinando al periodo della vendemmia e la nostra regione, in questo periodo, si popola di eventi e feste connessi al vino.
Ma che origini hanno tutte queste manifestazioni?
Ricordiamo che l’uva e, di fatto, il vino, da tempo immemore nel nostro paese, sono al centro della festa, sia a livello più intimo e famigliare, come accadeva quando tutti i membri di una famiglia si riunivano per vendemmiare, sia a livello comunitario, in quanto questa usanza si estendeva all’intera collettività di un paese, borgo o frazione.
Non a caso, alcuni studi affermano che il regime fascista si servì, fra i vari simboli da questo impiegati, anche dell’uva e del vino, istituendo su tutto il territorio nazionale le “Feste dell’uva”.
Queste ultime furono create soprattutto per ottenere maggiori consensi dalla popolazione, che all’epoca apparteneva prevalentemente alla classe contadina, per consolidare un’identità nazionale ancora debole, ed, infine, per porre rimedio alla crisi che aveva colpito il settore vitivinicolo.
Nello specifico, nell’anno 1930, il Ministero dell’Agricoltura, attraverso l’allora Sottosegretario Arturo Marescalchi e su disposizione di Mussolini, decretò che in tutta la penisola e in particolare nei maggiori centri cittadini venissero celebrate le suddette feste.
Tali feste, oltre alla promozione e vendita di prodotti vitivinicoli, comprendevano anche momenti ricreativi, quali giochi e gare, e l’allestimento e la sfilata di carri allegorici, sui quali veniva esaltata l’immagine del contadino.
Per quanto riguarda il nostro territorio, vennero istituite le cosiddette “Feste dell’uva” in alcuni comuni particolarmente vocati al settore vitivinicolo.
Infatti, giunge a noi notizia che nel comune di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino, venisse celebrata “La festa dell’uva” e che nel corso di tale ricorrenza “venissero premiate le migliori esposizioni di uve, accompagnate dalla banda musicale e da una moltitudine di pubblico accorso ad assistere allo spettacolo”.
Si potrebbe anche ipotizzare che alcune feste ancora praticate oggi, come per esempio “La festa dell’uva” di Prarostino (TO) e la “Sagra dell’uva” di Bricherasio (TO), derivino dalle celebrazioni sull’uva dell’epoca fascista.
Al di là delle motivazioni di stampo ideologico che portarono all’istituzione di tali feste in epoca fascista, si può riscontrare la presenza di alcuni tratti in comune, come la promozione e la vendita di prodotti vitivinicoli, le gare a premi e la sfilata di carri allegorici sui quali vengono rappresentate delle realtà contadine.
a cura di Clara Lanza