Casimiro Sperino: quando a Torino dilagava la sifilide.

Abbiamo descritto gli studi e l’impegno fattivo del dottor Casimiro Sperino per migliorare gli studi sulle malattie dell’occhio. e della fondazione dell’ospedale Oftalmico.
Sperino, il medico di Torino si occupa anche della sifilide, malattia che ai suoi tempi costituisce un vero incubo.
E’ molto difficile da curare e con gravi ricadute sociali, quando i padri di buona famiglia, che in gioventù si sono ammalati frequentando prostitute, dopo il matrimonio trasmettono l’infezione ai figli, colpiti da gravi menomazioni.
Una situazione descritta nel dramma “Spettri” del norvegese Henrik Ibsen (1881).
Questo spiega l’impegno del medico torinese per la cura della sifilide.
Nel 1840, accetta il posto di medico nel Sifilocomio delle prostitute, struttura carceraria e ospedaliera di Torino per la cura coatta di quelle malate, e l’anno seguente diventa medico primario.
Nel 1851, è affascinato dalle ricerche del biologo francese Auzias-Turenne che ha sperimentato la trasmissione della sifilide alle scimmie con materiale di lesioni umane.
Se si ripetono le inoculazioni, la risposta delle scimmie diminuisce progressivamente.
Sperino sperimenta questa tecnica con le prostitute malate del Sifilocomio.
i primi risultati appaiono strepitosi. così il medico chiama questa tecnica “sifilizzazione” e la considera come una vaccinazione.
In Francia, però, la sperimentazione di Auzias-Turenne è condannata dall’ambiente scientifico.
Così anche il metodo di Sperino è condannato da una Commissione nominata dall’Accademia di Medicina, dietro sollecitazione dello stesso Sperino.
L’Accademia di Medicina è la più prestigiosa istituzione medica del Regno e Sperino, nel 1846, ne è stato uno dei fondatori.
Così, amareggiato, lascia l’Accademia.
Oggi sappiamo che il metodo non portava una immunità acquisita, ma un calo delle difese immunitarie.
L’opinione pubblica torinese, al tempo della polemica scientifica, è tutta a favore del medico
Dopo le sconfitte della prima guerra di indipendenza, si vuole avere l’orgoglio che il Regno Sardo dia al mondo il metodo per guarire la terribile malattia.
Così, i componenti della Commissione che ha condannato Sperino sono condannati dall’opinione pubblica.
Sperino non rimane demoralizzato, continua a lavorare e rinuncia alla “sifilizzazione”, in attesa che qualche studioso ne dimostri l’efficacia.
Nel 1859 ottiene la cattedra di Oftalmologia ma, nel 1867, la lascia all’allievo Carlo Reymond per passare alla cattedra di Clinica Sifilitica.
Si dà da fare per creare un nuovo ospedale di San Lazzaro, per la cura delle malattie a trasmissione sessuale.
L’impegno del medico per il controllo della sifilide non termina con l’infelice sifilizzazione e la costruzione dell’ospedale San Lazzaro: preparerà il regolamento italiano sulla prostituzione.
Ma questa è un’altra storia.
Milo Julini
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