Gianluigi Marianini, tra la ribalta e l’esoterismo

Gianluigi Marianini non è stato un personaggio singolare: è stato unico.
Nato nel 1918 in provincia di Torino, Gianluigi Marianini è divenuto famoso in tutta Italia partecipando al programma più popolare degli anni ’50, “Lascia o raddoppia?”. La figura dell’acculturato dandy, che si era presentato per rispondere a domande sulla moda e sullo stile, non ci mise molto a sedurre il pubblico e persino il suo presentatore, Mike Bongiorno.
Finita gloriosamente questa avventura sbancando il programma, Marianini decise di ritirarsi ed dedicarsi all’insegnamento e allo studio, indirizzando tutto il suo interesse verso i problemi dello spirito, l’occulto e la vita dopo la morte. “Vivo libero e alla giornata, seguendo interessi puramente ideali”.

Questa era la filosofia di quell’ex esteta dalla battuta pronta, ora divenuto apprezzato opinionista, teologo e soprattutto esperto di esoterismo e satanismo.
La sua esperienza divenne così profonda da portarlo ad essere amico di monsignor Balducciche, celebre esorcista e demonologo personale di Papa Giovanni Paolo II.
Fu proprio Gianluigi Marianini a dare negli anni un forte impulso al mito della Torino nera, in seguito a numerosi studi e persino esperienze personali.
Come racconta Gaetano Lo Presti, il “professore” negli anni ’90 riferì: «I satanismi se ne stavano tranquilli e non conosciuti, finché una trentina di anni fa ho cominciato le mie ricerche sulle sette di Torino. Per capire l’entità del fenomeno si pensi che mentre Londra, che è considerata la capitale di Satana, su 12 milioni di abitanti ha, secondo Scotland Yard, 60.000 iscritti a sette sataniche; Torino su un milione di abitanti ne conta ben 40.000. Pur essendo un cattolico di stretta osservanza, con la licenza dei superiori ho partecipato qualche volta a questi riti per cui ne posso parlare con cognizione di causa».

Marianini, dopo le esperienze esoteriche sentì il desiderio di tornare in TV per condurre programmi sulla spiritualità su televisioni minori, ma non disdegno più volte di fare da spalla a ben due programmi, condotti dal torinese Piero Chiambretti, sulle principali emittenti italiane.
Il professor Gianluigi Marianini fu nominato anche Gran Maestro dell’Ordine Templare mondiale e per tutta la vita non smise mai il suo impegno nella divulgazione di tematiche spirituali.
Il suo eclettismo e la sua abilità però non vennero recepiti a dovere da tutti e Marianini morì lontano dagli schermi nel 2009.
Di lui rimane il ricordo di un uomo d’altri tempi, colto, ironico, garbato, mai venuto a patti con i programmi volgari ed insignificanti che la televisione spesso impone.
Chi come il sottoscritto ha avuto modo di conoscerlo, lo ricorda anche per la semplicità e la disponibilità nei confronti di chiunque, senza limiti di età o provenienza.
Un po’ come accadde per Cyrano, molti non colsero il suo essere poliedrico e molto più profondo delle sue battute pronte o delle risposte esatte alle domande di un giovane Mike Bongiorno che lo resero famoso.
Michele Albera