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Rifugio Ramondetti Cassardo, l’eccellenza di Trofarello

Da Alessandro Maldera

Gennaio 14, 2013

Rifugio Ramondetti Cassardo

I canili fanno notizia soltanto quando diventano teatri di tristi vicende legate alla crudeltà umana o quando serve citare statistiche sull’abbandono dei cani. Vogliamo pertanto raccontarvi di una piccola grande eccellenza che ha sede a Trofarello.

 Definirlo canile sarebbe riduttivo e finanche spregiativo perché il Ramondetti Cassardo è un rifugio, termine certamente più rassicurante e certamente più nobile. Perché nobile è la missione che l’anima del rifugio, Anna Luisa Ramondetti Cassardo, si è posta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Un tempo nel quale i canili municipali sopprimevano i cani sette giorni dopo il loro arrivo. Solo una legge proposta dai socialisti e approvata nel 1991 pose fine a questa barbarie.

Del resto, come diceva il Mahatma Gandhi “Il grado di civiltà di un paese si misura da come tratta gli animali”.

La missione del rifugio non si è fermata però con il varo di quella legge. La struttura, che non percepisce finanziamenti pubblici ma conta esclusivamente sulle donazioni spontanee, ha continuato ad accogliere bestiole sfortunate, spesso recuperate da situazioni limite o consegnate da padroni che non le amavano abbastanza. Nel corso degli anni gli animali recuperati e salvati da morte certa sono stati 6.500. Un numero impressionante.

Ogni cane che arriva al rifugio viene visitato ed eventualmente curato dai veterinari, dotato di microchip, vaccinato e registrato all’anagrafe canina. Per gli esemplari più giovani si apre poi la strada dell’affido a nuovi padroni, mentre i più anziani restano spesso ospiti del rifugio. La maggior parte delle persone che si presenta al rifugio e nei canili in generale cerca cuccioli o cani di pochi anni.

Una speranza agli ospiti più anziani viene offerta comunque. È infatti possibile adottare a distanza questi cani. Come? Semplice, aprendo il proprio cuore e facendo una donazione al canile per garantire vitto e alloggio agli ospiti più anziani o troppo traumatizzati per essere affidati.

Vitto e alloggio che da qualche tempo vengono garantiti anche a quei cani il cui padrone viene affidato all’assistenza pubblica del comune, costretti per malattia o vecchiaia ad entrare in una casa di riposo con il rischio di dover abbandonare quello che spesso è l’ultimo amico rimasto, il proprio cane.

Per ulteriori informazioni potete consultare il sito internet www.rifugiotrofarello.org e la pagina Facebook Rifugio Ramondetti Cassardo Onlus.

di Alessandro Porro

 

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende