Cronaca di Torino

Radio Torino International, l’emittente che trasmette in rumeno

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La comunità rumena di Torino si ritrova sul 90.0 della modulazione di frequenza.

Radio Torino International è l’unica radio locale d’Europa dedicata a una comunità straniera, quella romena appunto, che a Torino conta circa 170.000 persone, ovvero quasi il 5% della popolazione.

La radio è nata nel 2009 con un progetto più ambizioso, come racconta il direttore Rino Cassese: “Inizialmente cercavamo di dare offrire programmi in lingua a tutte le comunità straniere di Torino; facevamo qualche ora di programma in rumeno, in spagnolo, in arabo.

La gestione però era difficile perché non tutti riuscivamo a sintonizzarsi al momento giusto.

Quando abbiamo dovuto fare una scelta la lingua rumena ha prevalso sia per il numero di ascoltatori, sia perché la comunità rumena è quella che ha mostrato più entusiasmo”

La stazione oggi raccoglie 23mila ascoltatori al giorno e passa dalla musica moderna a quella tradizionale senza dimenticare l’ informazione. “I quattro speaker del programma cercano di dare notizie utili, per esempio su scuola e sanità”. La radio propone anche la pubblicità in rumeno: “È un segno di rispetto verso dei possibili clienti, non li porta certo ad isolarsi. La radio è nella loro lingua e risulta familiare, ma per il resto del tempo usano tutti l’italiano”.

Radio Torino International, l'emittente che trasmette in rumeno.
Radio Torino International, l’emittente che trasmette in rumeno.Anca Manolea Radio International Torino

Tra gli speaker della radio c’è Anca Manolea, giornalista che si occupa della striscia quotidiana di informazione, il Jurnalul de Pranz (Notiziario di Pranzo).

Anca è approdata in radio dopo aver provato con la carta stampata.

“Il notiziario ha una parte in rumeno per le notizie che arrivano proprio dalla Romania, mentre utilizzo l’italiano per le notizie locali e le info utili.

Il mio blocco non può essere lunghissimo, perché in molti ci ascoltano mentre lavorano, magari con le cuffiette in cantiere. Gli ascoltatori ci mandano molti feedback, vengono qui per conoscerci ed erano quasi mille l’anno scorso al concerto che abbiamo organizzato a Borgaro.

La soddisfazione maggiore è sapere che non facciamo solo intrattenimento, ma che siamo un punto di riferimento per tutta a comunità”.

di Giulia Ongaro

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