Degas: capolavori dal museo d’Orsay

Da stamattina per tre mesi le maggiori opere di Degas saranno a Torino.
La mostra “Degas – Capolavori dal Museo d’Orsay”, allestita alla Palazzina della Società Promotrice delle Belle Arti, ha portato a Torino praticamente l’intera collezione dell’artista francese solitamente ospitata dal celebre museo parigino. Proprio il presidente del Museo, Guy Cogeval, ha commentato la mostra come “Un evento straordinario, visto che raramente concediamo alle opere realizzate a pastello di lasciare il Museo”.

La mostra è infatti una vera e propria antologica, che inizia dal periodo accademico di Degas per arrivare alle sue celebri raffigurazioni di ballerine, cavalli e vita notturna parigina. Il tutto unito un forte interesse per il movimento, rappresentato dagli studi a pastello e ancor di più dalle sculture in bronzo, tra cui la celebre “Ballerina di quattordici anni” e “La tinozza”.

Curatore della mostra il parigino Xavier Ray, grande esperto di arte impressionista. La scenografia, dai colori intensi ma legati a quelli usati dal pittore, è invece stata curata da Corrado Ansemi.

L’idea portante è di “Sottolineare come Degas fosse il più italiano tra gli impressionisti”.
Il pittore aveva infatti origini italiane e mantenne sempre Giotto, Mantegna e i maestri rinascimentali come punti di riferimento. La mostra è stata organizzata con l’affiancamento di alcuni grandi sponsor privati, tra cui l’editore d’arte Skira. Potrebbe essere l’inizio di una consuetudine per il mondo culturale torinese, quella di organizzare grandi eventi sopperendo alla scarsità di fondi pubblici con il mecenatismo privato.

Insomma, per Degas a Torino si prospetta un grande successo: prima dell’apertura sono giunte già cinquantamila prenotazioni, ma gli organizzatori contano di raggiungere quasi i 200mila visitatori.
Alessandro Maldera