Ron Galella: il mestierante del gossip in mostra alla fondazione Amendola
Da Alessandro Maldera
Ottobre 05, 2012
Divenire famosi per un pugno. Non una metafora – un pugno di secondi, un pugno di mosche – proprio uno sganassone.
E senza fare il pugile, peraltro.
È capitato a Ron Galella, di professione fotografo. Italoamericano, Galella era un rampante mestierante del gossip (quando non si chiamava ancora così): a malmenarlo, nel 1973, Marlon Brando. La causa con l’attore de “Il Selvaggio” gli porterà un risarcimento di 40.000 verdoni, ma soprattutto la fama internazionale, trasformando la sua attività in un qualcosa di diverso e le sue foto in vere opere d’arte.
Ganella, classe 1931, è ancora vivo (anche se non è più operativo come in gioventù), così come sono vive le sue foto. A mostrarne settanta è la Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52 (cui si affianca l’operato della Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi) a partire da sabato 6 ottobre dalle ore 18 e fino al 15 novembre. Le comuni origini lucane di Galella e di molti dei soci della Fondazione hanno favorito l’allestimento dell’esposizione, con materiale fornito direttamente dalla Regione Basilicata.
Le immagini propongono uno spaccato dello star-system (quello vero) tra gli anni ’60 e i primi anni ’90. Attori italiani e italoamericani, mostri sacri paparazzati nei momenti più improbabili.
Andy Warhol, che di Ganella era un estimatore, disse: “Una buona foto deve ritrarre una persona famosa mentre fa qualcosa di non famoso. Il suo essere nel posto giusto al momento sbagliato”.
Galella negli anni ha immortalato – preciso come un cecchino – personaggi del calibro di Frank Sinatra, John Lennon, Elvis Presley, Jacqueline Kennedy (che lo odiava, e che riuscì ad ottenere una sentenza che impediva a Galella di avvicinarsi a meno di 15 metri), Robert Redford, Arnold Schwarzenegger, Michael Jackson, Mick Jagger. Ma anche, appunto, tanti italiani famosi al di là dell’Atlantio: Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Anna Magnani, Roberto Benigni, l’avvocato Agnelli, Robert De Niro, Marlon Brando (che, come detto, non gradì un suo servizio nel ’73).
Le sue foto, da materiale per rotocalchi, hanno assunto il valore proprio degli spaccati di un’epoca: gli originali sono battuti dalle più prestigiose case d’asta mondiali tra i 4.000 e i 15.000 dollari, ed alcune sono finite nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo.
Le opere di Ganella infatti si possono ammirare al MoMA di New York, al Museum of Modern Art di San Francisco, all’Andy Warhol Museum di Pittsburgh o al Tate Modern di Londra.
E per il prossimo mese e mezzo, nel popolare quartiere di Barriera di Milano in Torino.
Umberto Mangiardi
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende