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Santa Rita da Cascia: la santa dei torinesi

Da Alessandro Maldera

Maggio 22, 2012

Margherita (Santa Rita da Cascia) nasce a Roccaporena poco distante da Cascia nel 1381 da Antonio Lotti e Amata Ferri. Morirà il 22 maggio 1457. L’anno di nascita e la data di morte sono state accettate ufficialmente da Papa Leone XIII quando la proclamò Santa il 24 maggio 1900.

La vita di Santa Rita fu piena di strani eventi uno dei quali si mostrò nella sua infanzia.

La bambina, lasciata incustodita nella culla mentre i genitori lavoravano la terra, fu circondata da uno sciame di api che però non la punsero.

Nel frattempo un contadino che si era ferito alla mano con la falce e stava correndo a farsi medicare, si trovò a passare davanti alla culla e viste le api che ronzavano attorno alla bimba. Prese a scacciarle, ma con grande stupore ogni volta che scuoteva le braccia per scacciarle, la ferita alla sua mano si rimarginava.

Già all’età di tredici anni Margherita era desiderosa di intraprendere il cammino che l’avrebbe portata verso la consacrazione a Dio.

Ma i genitori anziani, prima di morire, insistettero per vederla accasata e la promisero in sposa a Paolo Ferdinando Mancini, un ufficiale conosciuto per il suo carattere rissoso e brutale.

Da questa unione nacquero due gemelli Giangiacomo Antonio e Paolo Maria.

Santa Rita riuscì con il suo amore e la sua pazienza a plasmare il carattere del marito rendendolo più docile e affabile e a crescere con un affetto e un amore infinito entrambi i figli.
Questo periodo meraviglioso per la vita della Santa venne però interrotto da un tragico evento: l’assassinio del marito alla Torre di Collegiacone.
Rita data la sua pietà perdonò gli autori del reato mentre i due figli erano desiderosi di vendetta.

La Santa non riuscendo a persuadere e calmare i figli decise, così, di pregare il Signore per la morte di entrambi, piuttosto che saperli macchiati di omicidio: morirono entrambi di malattia molto giovani poco dopo la morte del padre.

Quando Santa Rita rimase sola aveva poco più di trent’anni e sentì nuovamente il bisogno di seguire la propria vocazione così si presentò al Monastero Agostiniano di Santa Maria Maddalena a Cascia dove per tre volte non venne accettata in quanto vedova di un uomo assassinato.

Santa Rita da Cascia: la santa dei torinesi

Solo nel 1417 venne accolta al monastero

La leggenda narra che Santa Rita riuscì a superare tutti gli sbarramenti e le porte chiuse grazie all’intercessione di San Giovanni Battista, San Agostino e San Nicola da Tolentino che l’aiutarono a spiccare il volo dallo scoglio fino al Convento di Cascia dove rimase per quarant’anni.

La sera del Venerdì Santo del 1432, dopo la tradizionale processione del Cristo Morto, S. Rita tornò al monastero e rimase a pregare davanti al crocefisso in contemplazione.

In uno slancio di amore chiese a Gesù di condividere in parte la sue sofferenze.

Avvenne allora il prodigio: Rita ricevette sulla fronte la stigmate di una delle spine di Cristo, completando così nella sua carne i patimenti di Gesù e portò in fronte la piaga per 15 anni come sigillo di amore.

Santa Rita sopportò il dolore con forza. la sua perseveranza nella preghiera la portava a trascorrere anche diverse settimane di seguito nella sua cella “senza parlare con nessuno se non con Dio”, inoltre portava il cilicio che le procurava sofferenza, per di più sottoponeva il suo corpo a molte mortificazioni.

Prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una sua consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli Angeli e contemporaneamente le campane della chiesa si misero a suonare da sole, mentre un profumo soavissimo si spanse per tutto il Monastero e dalla sua camera si vide risplendere una luce luminosa.

Fu venerata come Santa subito dopo la sua morte come è attestato dal sarcofago ligneo e dal Codex Miraculorum, documenti risalenti all’anno della morte. S. Rita da Cascia è stata beatificata ben 180 anni dopo il suo decesso e proclamata Santa a 453 anni dalla sua morte.

Dal 18 maggio 1947 le ossa di Santa Rita da Cascia riposano nel Santuario, nell’urna di argento e cristallo costruita nel 1930.

Clementina P.D.B.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende