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Piemonte: Confesercenti lancia l’allarme dei negozi

Da Asja D'arcangelo

Maggio 17, 2023

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Confesercenti lancia l’allarme in Piemonte: preoccupano le sempre di più numerose chiusure dei negozi del territorio. Si stima che entro la fine del 2023 saranno circa 4.500 le attività che abbasseranno le saracinesche per sempre.

L’aumento delle chiusure dei negozi in Piemonte mette in allarme Confesercenti

I negozi del Piemonte stanno diminuendo vertiginosamente a partire dal 2019. L’accelerazione del fenomeno, registrata da Confesercenti, è dovuta principalmente all’inflazione e al caro-energia che hanno immediatamente seguito la fine della pandemia. Questa serie di eventi ha eroso la capacità di spesa delle famiglie e, per ben tre anni, non ha lasciato respirare le attività commerciali. Infatti, con il calo dei consumi, i negozi locali sono entrati in una fase di sofferenza continua.

Il potere d’acquisto dei piemontesi, negli ultimi anni, è diminuito di più di 540 euro per nucleo familiare. Secondo i dati del Servizio Statistica di Torino, in città l’indice dei prezzi al consumo segna un aumento dell’8,6% rispetto al mese di aprile dello scorso anno. Se si guardano nello specifico i generi alimentari si può osservare un aumento del 11,6%, mentre si parla di un +23,3% per quanto riguarda l’energia.

In sostanza, i piemontesi stanno perdendo sempre più potere d’acquisto. La tendenza, purtroppo, è destinata a non invertirsi tanto presto. Infatti, secondo lo studio di Confesercenti, la capacità di spesa raggiunta nel 2021 non sarà raggiunta prima del 2027.

I rincari mettono in crisi le famiglie e fanno diminuire gli acquisti

All’interno del documento, l’associazione dei commercianti mette anche in luce le cifre sul calo del volume delle vendite al dettaglio. Gli acquisti dei prodotti alimentari, ad esempio, sono scesi del 4,6% tra gennaio e marzo scorsi. Gli aumenti non stanno risparmiando neppure la pasta, che segna il 10,7% degli acquisti in meno. Per affrontare gli aumenti, sembra proprio che le famiglie piemontesi abbiano deciso di mettere mano ai risparmi. Se nel 2022 per i consumi hanno usato circa 4 miliardi, ora c’è il rischio che siano costretta a usarne altri 2,1 entro la fine del 2023.

Secondo Confesercenti, la soluzione per aiutare cittadini e piccoli commercianti sarebbe quella di ridurre la pressione fiscale sulle famiglie. Inoltre, con attività di sostegno alle attività di vicinato, formazione per gli imprenditori, sostegni all’innovazione e una fiscalità che avantaggi le piccole imprese si potrebbero ottenere già i primi risultati.

Tra il 2019 e il 2022, in Piemonte, si sono persi un totale di 3483 negozi, assieme a 3587 banchi sui mercati. Fra i settori più penalizzati ci sono abbigliamento, macellerie, panetterie, edicole e cartolerie. Basandosi su questi numeri, Confesercenti ha stimato che entro il 2030 saranno a rischio chiusura oltre 6mila negozi su tutto il territorio piemontese. In sostanza, se non si deciderà di intervenire, il Piemonte perderà in media circa 18 negozi al giorno.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.