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Olimpiadi 2026: aumentano le chances di Torino grazie all’Oval

Da Asja D'arcangelo

Aprile 05, 2023

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Torino aumenta le proprie chances di essere scelta per le Olimpiadi 2026 grazie al fattore ghiaccio e alla pista permanente dell’Oval del Lingotto. Le criticità della pista temporanea e i costi di Rho Fiera giocano a sfavore di Milano, che dovrà superare un test event a marzo 2025.

La pista permanente dell’Oval offre più certezze per le Olimpiadi 2026

Il sopralluogo effettuato a Milano da parte della Federazione internazionale del ghiaccio sul sito dove dovrebbe sorgere la pista di pattinaggio veloce ha subito rivelato delle criticità. Si parla infatti di uno strato disomogeneo, e quindi compromettente, sia in termini di prestazioni sia in fatto di sicurezza per gli atleti. Al di là dell’aspetto puramente tecnico, un impianto sicuro e ottimale è un fattore imprescindibile per il CIO (Comitato Olimpico Internazionale).

Questi problemi sono tipici di una pista temporanea, come prevede il progetto di Milano, e sono ormai abolite anche per le gare giovanili. Tutto ciò porterà a un probabile anticipo dei test event a marzo 2025, un anno esatto prima dell’inaugurazione dei giochi. Il test prevederà lo svolgimento di una gara per provare le condizioni della pista.

Tuttavia, la soluzione dell’Oval di Torino sembra sempre più promettente per le Olimpiadi 2026, in particolare grazie al fattore ghiaccio della sua pista permanente. L’Oval, infatti, è un impianto già collaudato e che deve solamente essere riqualificato quanto basta per essere in condizioni perfette. Alla luce dei dossier presentati le scorse settimane, e soprattutto dei problemi recenti di Milano, la scelta finale del 18 aprile potrebbe aprire definitivamente le porte a Torino.

I fattori a favore di Torino in vista del 18 aprile

Sia Fondazione Milano-Cortina, sia il CIO, oltre alla sicurezza e alla qualità dell’impianto devono basarsi anche sui costi e sull’impatto futuro. Per quanto riguarda la voce spesa, il bilancio pende nettamente a favore di Torino con 9,8 milioni di euro necessari a fronte dei 20 milioni di Milano. Questo deriva dal fatto che è già presente una struttura e i tempi massimi di riconversione sono di un anno.

Invece, ci sono da evidenziare le tempistiche di Milano in quanto per superare il test event del 2025 ha poco meno di due anni per riconvertire i padiglioni. In occasione dei giochi del 2006 a Torino, l’Oval aveva superato i test event nel 2005 proprio grazie all’alta qualità del suo ghiaccio.

L’Oval del Lingotto ha dalla sua anche un progetto post Olimpiadi, con un calendario di gare su ghiaccio insieme a gare di atletica, oltre alla possibilità di continuare a ospitare fiere. Nonostante i fattori sembrano essere tutti a favore del capoluogo piemontese, bisognerà attendere il 18 aprile per la scelta definitiva.

Filippo Pio Monteverdi

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.