Programmata la riapertura dello storico Imbarco Perosino di Torino

La riapertura dell’Imbarco Perosino, storico locale sul lungo Po di Torino, potrebbe arrivare prima dell’estate. Il ristorante, che potrebbe conservare il proprio nome, ospiterà anche un piccolo museo dedicato alla sua storia.

Prima dell’estate l’Imbarco Perosino di Torino tornerà a vivere

A confermare la riapertura dell’Imbarco Perosino di Torino prima dell’inizio della stagione estiva è il general manager della Gulino Group, Luigi Gulino. La società, che da 55 anni si occupa di spezie ed erbe aromatiche, lo scorso dicembre si era aggiudicata la concessione del ristorante. Il locale versava in stato di abbandono dallo scorso 15 febbraio, quando le autorità avevano concluso lo sgombero della famiglia Perosino-de Coster, proprietaria dell’Imbarco dal 1936. Entro la fine della settimana, però, dovrebbero iniziare i lavori di ristrutturazione del ristorante.

Le volontà della Gulino Groups sono quelle di far rimanere il locale un ristorante con cocktail bar, a cui si affiancherà un piccolo museo. Qui, i turisti e i curiosi potranno scoprire la storia dello storico locale, dalla sua nascita a oggi.

Il piano di intervento per ristrutturare il locale è stato deciso dopo il 17 marzo scorso, data in cui il Comune aveva consegnato alla Gulino Groups le chiavi del ristorante. Il contratto stabilisce che l’Imbarco rimarrà sotto la guida dell’azienda per sei anni, che potranno diventare dodici con un rinnovo, per 66 mila euro l’anno. I piani della Gulino Groups sono quelli di rendere il locale aperto all’organizzazione di iniziative culturali, coinvolgendo anche le scuole. Al momento, inoltre, l’azienda sta trattando con i vecchi proprietari per capire se sarà possibile o meno mantenere il nome del locale.

La lotta della famiglia Perosino-de Coster: una vicenda andata avanti per dieci anni

La famiglia Perosino-de Coster abitava e lavorava nel locale da 87 anni. Un mese fa, però, erano stati costretti ad abbandonare l’Imbarco su disposizione della corte d’appello. Le autorità avevano fatto sgomberare la famiglia per rispettare una sentenza del 26 novembre 2018, che dichiarava la proprietà del ristorante in capo al Comune.

La vicenda era andata avanti per dieci anni: dopo che la Città aveva rivendicato la proprietà dell’immobile, i Perosino non avevano mai pagato i canoni di affitto. Secondo il Comune, in questo modo, la famiglia avrebbe accumulato un debito di circa 300 mila euro. Inoltre, dal giugno del 2009, la signora Perosino aveva occupato il locale, secondo la Città senza un valido motivo. Dopo vari tentativi di risolvere la vicenda in maniera pacifica, il Comune aveva deciso di sgomberare definitivamente la famiglia dall’Imbarco.

Asja D’Arcangelo