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Ospedale Amedeo di Savoia: il centro di riferimento per le malattie infettive

Da Giulia Licari

Settembre 18, 2022

L’Ospedale Amedeo di Savoia, insieme al padiglione Birago di Vische, forma parte di un comprensorio ospedaliero dell’ASL Città di Torino. Situato nel quartiere San Donato, con ingresso principale in corso Svizzera, è centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle malattie infettive.

Centro d’eccellenza in ambito infettivologico

Il comprensorio Amedeo di Savoia Torino, organizzato in padiglioni separati, comprende l’Amedeo di Savoia ospedale per le malattie infettive e il padiglione Birago di Vische con medicina interna e geriatria. Quest’ultimo svolge per lo più una funzione di tutela dei pazienti fragili e disabili, mentre presso l’Amedeo di Savoia ha sede la Clinica universitaria di malattie infettive dell’Università di Torino.

L’Ospedale è in prima linea in tutte le grandi emergenze sanitarie come mucca pazza, SARS, febbre aviaria, antrace e la più recente SARS-CoV-2. Qui è stato ricoverato il paziente uno del Piemonte quando ha iniziato a circolare il virus.

Il laboratorio di microbiologa e virologia dell’Amedeo è centro di riferimento regionale per la sorveglianza virologica dell’influenza, oltre che per la diagnosi di COVID-19.

Per la diagnosi delle malattie si utilizzano tecniche di biologia molecolare ad alta specializzazione e le più avanzate tecniche di diagnostica molecolare. Tra queste, il centro dell’Amedeo effettua analisi di sequenza e studi mutazionali per la variabilità genetica dei virus e per la valutazione della resistenza ai farmaci.

La storia dell’ospedale Amedeo di Savoia Torino: una costruzione innovativa per combattere le malattie infettive

L’Ospedale Amedeo di Savoia nacque alla fine dell’800, quando la città di Torino venne colpita da una tremenda epidemia di vaiolo e di colera.

In quel momento il Comune decise di realizzare una nuova struttura per permettere l’isolamento dei malati contagiosi. In pratica si sperimentò l’isolamento obbligatorio prima ancora che venisse imposto dalle leggi di sanità pubblica: una novità assoluta in Italia. Si progettò quindi un edificio in corrispondenza di un’ansa del fiume Dora, dove passava la cinta muraria della città a metà Ottocento.

A sovvenzionare la costruzione del nuovo ospedale, oltre all’amministrazione comunale, furono l’Opera Pia di San Paolo e il re Umberto I, intenzionato a intitolare la struttura al fratello, Amedeo I di Spagna, morto di polmonite. I lavori per l’edificazione si perpetrarono tra il 1892 e il 1894, ma solo nel 1900 l’ospedale fu pienamente operativo.

Fu costruito seguendo uno schema a padiglioni distinti: uno dedicato alla cura del vaiolo, uno per il morbillo, uno per la difterite e l’ultimo per la scarlattina.

In totale i posti letto erano un centinaio. I padiglioni si disponevano come isole di un arcipelago, immerse in un parco verde con essenze salutari di Mugus e Pino a scopo curativo.

I parenti potevano visitare i parenti ricoverati attraverso dei balconi esterni che circondavano i padiglioni e permettevano il “contatto” con i malati attraverso delle finestre. I balconi, ormai inutilizzati, sono stati conservati su tre dei padiglioni originari per esaltare la caratteristica architettonica degli ospedali infettivologici di fine Ottocento.

Complesso ospedale Amedeo di Savoia visto dall'alto

L’ospedale nel Novecento

Per 16 anni la gestione del complesso fu affidata al Cottolengo, che ancora nei decenni a seguire continuò a fornire personale laico e religioso per l’assistenza dei pazienti.

Nel 1934 venne aperto un nuovo padiglione costituito da vari scomparti che fece salire i posti letto totali a 250. Agli inizi del Novecento venne costruito anche un edificio per la cura della tubercolosi finanziato dalla famiglia Birago di Vische (da cui prende il nome): negli anni ’70 diventerà parte del complesso dell’Amedeo di Savoia.

Dopo la seconda guerra mondiale, grazie al miglioramento delle condizioni igieniche e alla scoperta degli antibiotici, l’incidenza di malattie infettive calò progressivamente.

Ci fu pertanto una perdita di interesse verso le strutture specialistiche come l’Amedeo di Savoia Torino. Chiusero così il sanatorio e il reparto pneumologia del Birago di Vische, trasferito presso l’ex Astanteria Martini.

Recentemente ristrutturata, la struttura Birago di Vische è stata semi-riaperta nel 2002 come reparto di geriatria e Medicina Generalelungodegenti. Fa parte, oggi, del comprensorio ospedaliero denominato per l’appunto Amedeo di Savoia-Birago di Vische.

Anche il complesso dell’Amedeo di Savoia, dopo un periodo di stasi, tornò in servizio con la diffusione dell’AIDS negli anni ’80. Con il tempo si sono ridotti gli spazi dedicati al ricovero ordinario, concentrando l’attività sui servizi ambulatoriali.

Oggi, per esempio, l’ospedale Amedeo di Savoia conta 72 posti letto ordinari e 27 in day hospital. Sono stati, poi, incrementati durante la pandemia da covid-19 per far fronte all’emergenza.

facciata ospedale Amedeo di Savoia di  giorno

Amedeo Savoia Torino: gli ambulatori e i laboratori del complesso ospedaliero

L’ospedale Amedeo di Savoia Torino si presenta oggi come centro di riferimento regionale per la cura delle malattie infettive. Si tratta, poi, del più attrezzato presidio ospedaliero del Piemonte per la cura e l’assistenza dei malati di AIDS.

In sede si trova la Scuola di specializzazione in Malattie infettive della Facoltà di Medicina di Torino che compie attività di ricerca nel campo medico infettivologico.

Sono inoltre presenti:

  • ambulatori dedicati alla terapia HIV/AIDS
  • un centro per le infezioni a trasmissione sessuale
  • aree dedicate alla medicina dei viaggi, alla diagnosi e cura dei migranti, ai servizi di ecografia interventistica ed ecodoppler, diagnosi e terapia delle osteomieliti
  • servizi medici per il rischio biologico e le infezioni ospedaliere
  • un servizio per l’assistenza a domicilio
  • un laboratorio di microbiologia e virologia di riferimento regionale, dotato di servizi per la diagnosi molecolare, centro di riferimento per la diagnosi nella recente pandemia da Covid-19
  • un laboratorio per la prevenzione delle malattie da prioni
  • una radiologia di base

Del Comprensorio dell’Amedeo di Savoia fanno parte anche il Birago di Vische che, come detto, ospita i reparti di Medicina e Geriatria. Insieme al padiglione Casassa, dove c’è il reparto di Psichiatria con 13 posti letto, e al padiglione Rudigoz con la Pneumologia.

Info utili

Degenza – Padiglione N piano primo e secondo: Diagnosi e cura di tutte le malattie infettive

  • 1° piano: Tel: 0114393856 – 0114393949 – 0114393884
  • 2° piano: Tel: 0114393828 – 0114393988 – 0114393729

Ambulatorio e centro di sperimentazione clinica Pad. B

  • Prima visita: con richiesta del medico curante telefonando al CUP o rivolgendosi alle farmacie o distretti di zona.
  • Visite successive: prenotate direttamente all’Amedeo di Savoia – pad. P – tel 011/4393900

Per ambulatori specifici, consultare il sito https://www.aslcittaditorino.it/strutture/malattie-infettive-2/

Posizione su GoogleMaps

Test HIV

Per effettuare il test HIV occorre prenotare telefonicamente al n. 011.4393794, dal lunedì al venerdì, dalle ore 12 alle ore 14.30.

Il test è gratuito e anonimo, non occorre la ricetta del medico.

L’accesso per l’effettuazione del test è presso gli Ambulatori Centralizzati dell’Ospedale Amedeo di Savoia in Corso Svizzera 1641° pianoPadiglione E.

La prenotazione verrà fissata per il primo mattino disponibile, nella fascia oraria tra le ore 9 e le ore 11.30.

Il referto verrà consegnato dopo 3 giorni.

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo