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Torino, le reazioni alla maxi-scritta “ti amo ancora” in piazza San Carlo

Da Irene Rolando

Marzo 30, 2022

Torino ieri si è risvegliata con una maxi-scritta in piazza San Carlo, un enorme “ti amo ancora” scritto col gesso sul selciato di una delle piazze più famose d’Italia.

I social hanno registrato le varie reazioni dei torinesi, che hanno trascorso la mattinata a passare in rassegna le varie spiegazioni possibili.

Trovata pubblicitaria, nuova operazione di marketing, provocazione, vandalismo, opera d’arte contemporanea.

Bene, niente di tutto questo.

Alle 16:30 gli autori della grande dichiarazione sono usciti allo scoperto: sono gli Eugenio in Via Di Gioia, band musicale con radici torinesi, che lo hanno annunciato sui loro canali social.

In piazza San Carlo, cuore pulsante di Torino, la band ha voluto dedicare “una dichiarazione d’amore verso una Terra che va curata”. La parola “Terra” compare infatti in fondo alla frase, scritta con caratteri più piccoli.

La band torinese è dunque promotrice dell’enorme scritta realizzata nella notte tra lunedì e martedì e a cui hanno collaborato ben 150 persone, che con gesso, scotch di carta e metro da sartoria hanno trascorso 6 ore a dar vita alla dichiarazione.

Una dichiarazione d’amore sincera, “una presa di coscienza proattiva verso una Terra che va curata. Verso un mondo economico, sociale e ambientale che va rivoluzionato”, come scrivono sui loro social.

Torino e la maxi-dichiarazione “Ti amo ancora” in piazza San Carlo: tutti i dettagli

Dopo la scoperta degli autori della maxi-scritta e soprattutto dell’enorme messaggio che racchiude, i social si sono riempiti di entusiasmo e approvazione per questa iniziativa tanto semplice quanto intensa.

La scritta è poi rimasta sulla piazza fino alle 17 di ieri pomeriggio, quando gli operatori dell’Amiat, pagati dalla stessa band, sono intervenuti per cancellarla.

Terminato lo stupore collettivo, sono però scoppiate le polemiche.

Il Comune assicura di aver autorizzato l’operazione assieme alla Polizia municipale e alla questura, eppure questi ultimi due enti dichiarano di non saperne nulla. Esattamente come la Sopraintendente Luisa Papotti, anch’essa all’oscuro di tutto.

Sicuramente non era presente alcuna ordinanza, perché la maxi-dichiarazione era considerata dal Comune come flash mob e dunque non necessitava di provvedimenti mirati.

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