Cronaca di Torino

Torino, inaugurate le Gallerie d’Italia al nuovo museo di Intesa Sanpaolo

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A Torino ieri sono state inaugurate le “Gallerie d’Italia” piemontesi, dieci mila metri quadri di spazi espostivi divisi su tre piani interamente dedicati alla fotografia e al Barocco.

Sede del nuovo museo, piazza San Carlo 156, e precisamente il palazzo Turinetti, sito storico e legale della banda Intesa Sanpaolo.

Il nuovo museo ospita l’archivio Publifoto Intesa Sanpaolo.

Ovvero, 7 milioni di fotografie realizzate dagli anni 30 agli anni 90. 7 milioni di scatti che raccontano la storia d’Italia attraverso momenti quotidiani.

Alcuni scatti erano già esposti per la mostra “Dalla guerra alla luna 1945-1969”, e per l’inaugurazione è anche presente un reportage fotografico dedicato al cambiamento climatico.

Titolo della mostra temporanea “La fragile meraviglia. Viaggio nella natura che cambia”, curata da Paolo Pellegrin.

Dal 17 al 22 maggio si potrà accedere gratuitamente. Basta prenotare sull’apposito sito.

Grazie al progetto architettonico di Michele De Lucchi, gli spazi storici della banca sono ora un luogo moderno con un patio in legno.

Dopo 16 mesi di cantieri e 150 operai al lavoro, Intesa Sanpaolo ha realizzato il suo obiettivo: recuperare e rendere fruibile un patrimonio privato, per mettere in circolo la cultura.

A Torino aprono le “Gallerie d’Italia”: tutti i dettagli

L’ingresso alla mostra si trova presso l’accesso al cortile della Banca, grazie a un grande scalone che porta i visitatori nel primo dei tre piani ipogei destinati alla mostra.

Al primo piano sotterraneo si trovano aule didascaliche e spazi modulari, con una grande vetrata che affaccia sulla “Sala dei 300”.

Niente meno che la storica sala dove si svolgevano le assemblee prima della costruzione del grattacielo Sanpaolo.

Sempre su questo piano sono ospitate le mostre temporanee.

Il secondo piano ipogeo invece ospita la biglietteria ed è un luogo di incontro. Al terzo piano, infine, si trova la sede dell’archivio Publifoto, visibile attraverso una grande vetrata.

Grazie a un pannello touchscreen si possono visionare le immagini digitalizzate. In questo modo infatti ora l’archivio è fruibile a tutti.

Il percorso prosegue poi al piano terra, con un chiostro all’aperto dove apriranno presto una libreria, un caffè e un ristorante.

Infine, al piano nobile saranno esposti dipinti, sculture, arazzi e arredi dal XIV al XVIII secolo.

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