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Torino, ritorna il contrabbando di sigarette all’aeroporto di Caselle

Da Daniele Riefolo

Marzo 13, 2022

Torino, scoperto un contrabbando di sigarette all'aeroporto di Caselle

Per la serie “a volte ritornano”, l’aeroporto di Torino Caselle ha visto lo scorso anno il ritorno del contrabbando di sigarette.

L’ingresso illegale di tabacchi in Italia era molto diffuso negli anni ’80, ma da allora il traffico illecito appariva ormai fermo. Tuttavia nel 2021 sono stati diversi i lotti sequestrati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

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Negli ultimi anni il mercato nero ha abbandonato le sigarette per gettarsi sulla droga, monopolizzando anche alcune zone delle nostre città.

All’Aeroporto di Torino Caselle torna il contrabbando di sigarette: i dettagli

3105 stecche di sigarette illegali sono state sequestrate da finanza e agenti della dogana allo scalo aeroportuale di Torino lo scorso anno. Una quantità di merce illegale che ha toccato oltre il mezzo quintale di peso, e che ha visto coinvolti corrieri insospettabili e incensurati.

Il traffico illecito genera molti guadagno sul mercato nero, ma anche salatissime multe per i trasgressori. Infatti per ogni grammo di tabacco importato illecitamente è prevista una multa di cinque euro.

Il totale delle multe erogate nel 2021 è di oltre tre milioni di euro per i trasgressori che hanno favorito il mercato nero dei tabacchi. Coldiretti, infatti, ha stimato la perdita di denaro dello stato in 400 mila euro di mancato gettito derivante dalla vendita di questi tabacchi illeciti.

Inoltre queste somme favoriscono la sopravvivenza della criminalità organizzata che ha studiato da tempo nuove rotte per far giungere la merce in Italia.

Gli agenti di Caselle, a differenza di altri scali, eseguono operazioni capillari e non maxi sequestri. Le sigarette arrivano da Russia, Marocco, Egitto, Cina e Congo.

I corrieri viaggiano in gruppo e una volta in aeroporto fingono di non conoscersi. Di solito i trafficanti nascondono la merce illegale in valigie a doppio fondo, scatole di biscotti o alimenti generici.

La merce confiscata viene analizzata per comprendere se siano sigarette originali o contraffatte.

Inoltre dall’Italia partono diversi corrieri per esportare l’illecita merce: infatti in alcuni mercati, come la Francia, il costo del tabacco è altissimo e i trafficanti italiani lucrano sulle piazze illecite all’estero.

(foto agenpet.it)

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Daniele Riefolo

Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale