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Torino si mobilita per dare un aiuto concreto all’Ucraina

Da Irene Rolando

Febbraio 28, 2022

Torino si mobilita per dare un aiuto concreto all’Ucraina

In Piemonte e a Torino si è messa in modo la rete istituzionale e informale per dare un aiuto concreto all’Ucraina colpita dalla guerra.

La Regione sta già valutando come poter intervenire per il fronte materiale.

Intanto, il Comitato diritti umani e il Coordinamento interconfessionale hanno annunciato una convocazione permanente sul conflitto.

L’obiettivo è portare ai tavoli ufficiali la comunità ucraina per decidere con la Città le politiche umanitarie più adeguate da adottare.

La Protezione Civile e il Comune hanno già consegnato al console onorario dell’Ucraina in Piemonte, Dario Arrigotti, un magazzino in via delle Magnolie 5.

L’edificio servirà come punto di raccolta degli aiuti non solo per l’Ucraina ma anche per gli Stati confinanti. Paesi in cui stanno arrivando centinaia di migliaia di profughi.

A mancare sono soprattutto le medicine e il materiale sanitario per gli ospedali, impegnati a curare le centinaia di feriti provenienti da entrambe le parti.

Torino si mobilita per dare un aiuto concreto all’Ucraina: tutti i dettagli

Il Museo del Cinema ha aderito subito alla raccolta farmaci per la popolazione ucraina organizzata dall’associazione Made in Ucraine per Italy e diretta dall’attrice ucraina Oksana Filonenko.

Nel punto di raccolta presso la Mole Antonelliana si potranno quindi lasciare medicinali e materiali di primo soccorso che verranno poi inviati in Ucraina.

Anche il Serming, colonna portante della solidarietà torinese, è pronta a muoversi.

In caso di necessità, infatti, è disposta ad attivare la propria rete e a mettere a disposizione spazi, famiglie e persone che potranno garantire ospitalità.

Questa mattina, inoltre, il Consiglio regionale attiverà un Comitato di solidarietà per raccogliere fondi e materiali da spedire in Ucraina e per sostenere i cittadini ucraini residenti in Piemonte.

Già la scorsa settimana la Regione aveva segnalato la propria disponibilità a fornire strutture d’accoglienza. Inoltre, si sta anche pensando a un sostegno per le famiglie che ospiteranno i connazionali in fuga.

Foto di ppeiyyuan

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