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Torino, torna il progetto delle arcate Moi per il Parco della Salute

Da Irene Rolando

Gennaio 27, 2022

Torino, torna il progetto delle arcate Moi per il Parco della Salute

A Torino si torna a considerare il progetto delle arcate del Moi per il Parco della Salute.

Anni fa era il punto di forza di un piano di collaborazione tra Università e Politecnico con l’obiettivo di creare un polo per la ricerca biomedica.

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Il piano era poi naufragato per le difficoltà riscontrate dell’iter del Parco e per l’indecisione degli atenei, ma oggi torna a far parlare di sé.

A fargli riprendere quota è il sindaco Stefano Lo Russo.

Per la prima volta ha partecipato alla cabina di regia, organismo che unisce tutti gli interlocutori del progetto. Quindi Città, Regione, Università, Politecnico e l’azienda sanitaria della Salute.

Proprio in questa occasione il progetto di riqualificazione delle arcate del Moi è tornato in ballo, questa volta con il pieno sostegno di entrambi gli atenei.

L’obiettivo del progetto è appunto riqualificare le arcate del Moi, 17 mila metri quadri abbandonati al degrado da anni, per farne un polo dedicato alla ricerca medica.

Grazie poi alla collaborazione tra ricercatori di Unito e Politosi si potranno studiare e sviluppare metodologie all’avanguardia.

A Torino si torna a parlare di riqualificare le arcate del Moi: tutti i dettagli

Oltre poi alla riqualificazione delle arcate Moi, ci sono molti altri temi in ballo, dalla viabilità della zona che andrà ridefinita al futuro degli ospedali, vetusti e poco funzionali.

Il prossino step del progetto è in mano a Città della Salute, stazione appaltante dell’opera, e consiste all’aggiudicazione dei lavori per la fine dell’estate.

In questo modo si procederà parallelamente alla bonifica della zona avviata a settembre 2021. Dal momento dell’aggiudicazione, i lavori dovranno concludersi in 5 anni, entro il 2027.

Ora però l’incognita principale riguarda chi seguirà la realizzazione del Parco. Per il Comune non può occuparsene soltanto l’Asl dato che l’opera avrà implicazioni pesanti dal punto di vista urbanistico e sociale.

Per la Regione invece il progetto dovrebbe mantenere l’assetto attuale.

Si è così optato per un compresso. Quando il progetto entrerà nella fase operativa si creerà una task force apposita per seguire i lavori passo dopo passo.

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