Urbanistica

Torino, è tutto pronto per l’apertura del grattacielo della Regione Piemonte

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A Torino il grattacielo della Regione Piemonte sta finalmente per aprire ai dipendenti e inaugurare le sale pronte ad essere sfruttate. Ci sono stati diversi intoppi nella strada. A partire dal primo annuncio, nel 2008, di inaugurazione che risale al 2012 e la costruzione di un piano a settimana.

Poi, sempre durante il 2008, l’architetto progettista Fuksas aveva dichiarato che i materiali con cui sarebbe stato realizzato il palazzo fossero trasparenti. Sarebbe stata un’opera di ingegno architettonico è sempre un inno alla democrazia.

Infine, nel 2011, era stato annunciato che sarebbe stato il grattacielo più alto d’Italia, con misurazione dei metri dal solaio e non dall’antenna come gli altri.

Il grattacielo della Regione ha trovato, insomma, molte complicazioni nel suo percorso di costruzione. Il grattacielo doveva consentire milionari risparmi sugli affitti, oltre che riunire tutti i dipendenti in un’unica sede.

Ad oggi, l’unico punto che non ha trovato risoluzione è quello che riguarda la costruzione di un piano a settimana per finire il grattacielo entro il 2012. Ovviamente non è stato portato totalmente a termine: un piano alla settimana è stato costruito, ma le sale sono ancora vuote.

Il lavoro ultimato del grattacielo della regione Piemonte: i dettagli

Stavolta, però, il gioco è fatto. A giugno arrivano i dipendenti per davvero. Il grattacielo della Regione sarà presto in funzione.

Nonostante non si sia raggiunta la quota desiderata per battere la Torre Unicredit di Milano (231 metri), il grattacielo della Regione vanta 209 metri di altezza.

Per quanto riguarda la trasparenza di cui parlava Fuksas, le inchieste di Corte dei conti e Procura hanno svelato l’arcano. Ci sono state diverse lacune, tra cui la questione parcella all’archistar del progetto, che aveva chiesto un extra sulla progettazione (20 milioni) legato alla vigilanza.

Le obiezioni dell’architetto Fuksas

Anni dopo Fuksas dichiara che il suo progetto è ben lontano dalla realizzazione effettiva del grattacielo della Regione. La problematica riguarda i materiali adoperati: cemento al posto del ferro e via dicendo.

Il grattacielo doveva cambiare la fisionomia del quartiere torinese Lingotto, all’insegna della modernità. Purtroppo, nella realizzazione, si è scoperto che i vetri avevano un difetto di fabbricazione: circa 300 su 4000 erano fallati. Furono controllati uno per uno perché facevano parte delle vetrate degli affacci. Inoltre, anche i pavimenti presentavano problemi. Per non parlare dei conti e dei ritardi che ci sono stati in tutti questi anni.

Torino innovativa

Per fortuna alla fine il progetto è stato portato a termine. Anche se non è il palazzo più alto d’Italia, Torino vanta un altro primato. È l’unica città italiana ad avere una rotonda interamente sotterranea che permette di non formare blocchi di traffico all’uscita dei parcheggi sotterranei. Non sarà un’attrazione turistica ma è utile e innovativa.

Il grattacielo della Regione dovrebbe avere all’ultimo piano un ristorante, anche se non si sa ancora quale sarà lo chef che andrà a lavorare a 209 metri d’altezza.

L’ultimo punto sul quale si è discusso è stato quello economico: il grattacielo doveva inizialmente costare 230 milioni di euro. Ad oggi la cifra complessiva ammonta a 336 milioni. Se si conta che i costi per gli affitti sono ancora di 15 milioni l’anno, ci siamo bruciati una novantina di milioni nei ritardi.

Alla fine, tutto si è concluso per il meglio. I cittadini non vedono l’ora di poter ammirare la Torre dall’alto come faceva la banda di ragazzi del parkour che andava a scalarla di notte. Restano i selfie a 209 metri d’altezza e tanta voglia di scoprire Torino da lassù.

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